Fermare la deriva razzista e schiavista con il riconoscimento del diritto di voto.
Una lettera aperta a tutti i parlamentari

 

Egregie ed egregi parlamentari,

ci rivolgiamo a tutti voi per formularvi un ringraziamento e una richiesta: un ringraziamento ai centoquaranta parlamentari che hanno già aderito all’appello “Una persona, un voto”, ed a tutti gli altri la richiesta che aderiscano anch’essi.

Quell’appello, che ha come primi firmatari padre Alessandro Zanotelli e la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace, e cui hanno aderito numerosissime personalità della cultura, della riflessione morale, dell’impegno civile, delle istituzioni, chiede semplicemente che sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

In esso si evidenzia che il fondamento della democrazia è il principio “una persona, un voto”, e l’Italia essendo una repubblica democratica non può continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Poiché in effetti vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

 

Egregie ed egregi parlamentari,

da anni l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia ha predisposto un progetto di legge per il riconoscimento del diritto di voto per tutti i residenti nelle elezioni amministrative: su di esso vi è già il consenso della generalità delle amministrazioni locali e di ogni persona di buon senso, e nulla osta alla sua legiferazione; ma questo ragionevole progetto di legge giace da anni in Parlamento, senza esser mai stato preso in considerazione: potreste approvarlo in pochi giorni. Sarebbe una cosa buona e giusta. Vi preghiamo di farlo.

Ma noi proponiamo anche un’altra cosa: noi proponiamo che oltre il riconoscimento del diritto di voto per tutti i residenti nelle elezioni amministrative, vi sia anche il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni politiche. Anni fa, e con modifica costituzionale, si riconobbe il diritto di voto per le elezioni politiche agli italiani che vivono all’estero; non è ragionevole che questo diritto sia riconosciuto anche a chi vive in Italia, sovente da molti anni, e sulla cui vita le leggi italiane hanno un effetto immediato?

 

Egregie ed egregi parlamentari,

Voi sedete in Parlamento, voi fate le leggi; e sapete che avete un solo vincolo nella vostra attività legislativa: che le leggi siano conformi al dettame della Costituzione della Repubblica Italiana, siano coerenti con la sua lettera e con il suo spirito, che è lo spirito della Resistenza antifascista; siano inveratrici dei suoi valori: che sono i valori del rispetto e della difesa attiva della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Non può sfuggirvi il fatto che una propaganda insensata e scellerata vorrebbe aggredire la nostra democrazia imponendo una deriva razzista e schiavista.

Non può sfuggirvi il fatto che tragicamente a più riprese nel corso degli ultimi decenni a questa deriva razzista e schiavista i governi sono stati corrivi.

Noi crediamo che la democrazia si difenda con la democrazia; che il diritto si difenda col diritto; che a tutti poteri criminali ci si debba opporre con la legalità che salva le vite, con la legalità che difende i diritti umani di tutti gli esseri umani, con la legalità che afferma che la sovranità appartiene al popolo, e che del popolo di un territorio retto da un medesimo ordinamento giuridico fanno parte tutte le persone che in quel territorio vivono, che vi siano nate o meno.

 

Egregie ed egregi parlamentari,

nelle prossime settimane voi elaborerete la nuova legge elettorale, sulla base della quale entro pochi mesi si andrà al voto per il rinnovo del Parlamento.

Due cose noi vi chiediamo:

  1. approvate il progetto di legge dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia recante “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità”;
  2. inserite nella legge elettorale per il Parlamento il riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone che vivono in Italia.

 

Fermare la deriva razzista e schiavista è possibile e necessario.

Il fine della politica è che gli esseri umani convivano.

Una persona, un voto: il momento è ora.

Con la forza della verità, con la forza della democrazia inveriamo i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ringraziandovi per l’attenzione,

 

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, che coordina l’iniziativa dell’appello “Una persona, un voto”

 

Viterbo, 10 agosto 2017