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Sud America

La strada della discordia in Bolivia: sincere, meschine e grandi opposizioni

Succede forse che ora le vittime della repressione si rivoltano contro il proprio progetto
liberatore? O che qualcosa è cambiato nella direzione mentale di coloro che lo patrocinano?
O succede forse che gli interessi in gioco pilotano l’informazione? La cosa interessante non è
analizzare i fatti con atteggiamento manicheo, ma scindere il possibile errore dalla malafede.

L’ostinata potenza della decolonizzazione

Il dibattito tra movimenti e governo in Bolivia è un’ottima notizia anche per i governanti che vogliono cambiamenti, non stare attaccati a un incarico. Non è stata la “lucidità” dei dirigenti, bianchi e tecnocrati eruditi e benparlanti a cambiare l’America Latina durante il decennio oscuro del neoliberalismo, bensì l’azione quotidiana della gente del colore della terra.

Quasi dimezzata la povertà estrema

Nel 2004 in Brasile 15 milioni di persone vivevano in condizioni di estrema povertà, con appena 67 reais al mese (circa 28 euro); quattro anni dopo si sono ridotti a nove milioni: fra il 2004 e il 2009, l’estrema povertà si è ridotta in Brasile del 40% e la “disuguaglianza dei redditi” è scesa del 5,6%. Sono i dati dall’ultimo rapporto dell’Ipea.

La fame è un investimento. Ed è quotata in Borsa

La crisi dei mercati finanziari ha dirottato certi investitori sulle materie prime. Edge funds e banche influiscono ora sul costo del pane in Tunisia, della farina in Kenia o del grano in Messico. La Banca Mondiale fa scattare l’allarme per l’esplosione dei prezzi degli alimenti. La fame è un “effetto collaterale indesiderato del mercato”, spiega un esperto analista.

Gli indigeni avranno voce sullo sfruttamento delle loro terre

Bloccata al Congresso dal maggio 2010, con la forte opposizione dell’allora presidente di centro-destra Alan García, è stata infine approvata dal nuovo congresso uscito dalle recenti elezioni la legge che obbliga lo Stato a consultare le popolazioni indigene sui progetti di sfruttamento delle risorse naturali presenti nei loro territori.

L’integrazione dei popoli e le credenze

Alcune interpretazioni considerano la situazione economica ciò che c’è in comune tra le differenze. Allora un americano, un africano ed un cileno sotto il livello di povertà potrebbero trovarsi nella loro difficoltà di sussistenza. Un banchiere di Wall Street trovarsi con un riccone giapponese o coreano o con un sceicco arabo per il fatto di avere lo stesso potere d’acquisto.

Levare il potere alle banche. Intervista a Guillermo Sullings*

Domanda: Dicono che c’è crisi, Di che crisi stiamo parlando?

Risposta: si parla di crisi perché le crisi congiunturali fanno notizia e bisogna parlare e preoccuparsi di esse, a seconda dei temi che mettono i formatori di opinione dei media. Ma poche volte si parla dei problemi di fondo dell’economia capitalista, perché quello non fa notizia.

Piedad Córdoba: “La pace è un diritto di tutti coloro che subiscono le guerre”

Durante la sua visita lampo in Cile, Piedad Cordoba ha incontrato gli umanisti fornendo una testimonianza della sua coraggiosa e determinata lotta per conseguire condizioni minime di pace in un paese come la Colombia, da 50 anni in condizioni di guerriglia continua e incapace – come società – di risolvere i propri conflitti interni.

Cileni seguiranno in protesta, assicurano leader studenteschi

Rappresentanti degli studenti cileni assicurarono che continueranno le manifestazioni perché c’è un chiaro divorzio tra quello che propone il governo in materia di educazione e quello che vuole la cittadinanza. Esiste una disputa ideologica di fondo che deve risolversi attraverso un plebiscito, sostenne il dirigente universitario Cristobal Lagos.

Il suicidio come strumento di lotta

Sono stati molti coloro che, nel corso della storia, non potendo trovare una via d’uscita alle condizioni di ingiustizia sociale, si sono auto immolati come forma di denuncia e di lotta. Con il suicidio si cerca di risvegliare negli altri un sentimento di solidarietà di fronte all’impotenza, per aprire la strada al cambiamento collettivo delle condizioni di oppressione.

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