Il governo colombiano e l’ organizzazione guerrigliera hanno in corso a l’Avana dialoghi e negoziazioni per porre fine ad un conflitto armato che in circa 50 anni ha causato lo spostamento nel territorio di quali cinque milioni di persone e più di 600 mila morti.

 

Comunicato delle FARC di due o tre giorni fa:
Salutiamo e facciamo nostro integralmente l’ appello fatto ieri all’ Avana dai paesi garanti e accompagnanti i dialoghi per la pace. Ci congratuliamo con la chiara sollecitudine delle parti della riduzione progressivo del conflitto armato, limitare al massimo le azioni che causano vittime e sofferenza e mettere in atto
misure di costruzione di fiducia, includendo l’ adozione di un accordo per cessare il fuoco e le ostilità  bilaterale e definitivo ed un altro sui diritti delle vittime.
Siamo venuti a Cuba per raggiungere un accordo di pace, a porre fine ad una guerra che va oltre 50 anni. Niente può farci più  felici che porre fine definitivamente con il confronto armato, la violenza, la provocazione di nuove vittime e la sofferenza del popolo colombiano, come conseguenza del conflitto.
Raccogliendo l’ appello dei paesi garanti del processo di pace, Cuba e Norvegia e di coloro che lo accompagnano, Venezuela e Cile, annunciamo la nostra decisione di cessare il fuoco unilateralmente  a partire dal 20 luglio, per la durata di un mese. Cerchiamo con questa decisione di creare con la controparte le condizioni per un cessate il fuoco bilaterale e definitivo.
Sollecitiamo da oggi l’ azione positiva come garanti di questa determinazione il Frente Amplio por la Paz, le Chiese ed il movimento costituente per la pace.
SEGRETERIA DELLO STATO MAGGIORE DELLE FARC
www.pazfarc-ep.org

L’ appello di Cuba, Norvegia, Venezuela, Cile e la veloce risposta delle FARC sono molto positive e toccano il cuore del problema: senza decidere la fine definitiva delle ostilità armate il processo di pace che pur ha raggiunto molti importanti punti d’ accordo, non può avanzare. L’ appello è in contraddizione con il comportamento di Santos e del suo governo che cerca di raggiungere la pace, con la sconfitta militare della guerriglia, ELN e FARC- EP. D’ altra parte non ci sarà futuro politico per le FARC e per ELN  senza la pace in Colombia e per questa devono battersi fino all’ ultimo.

La risposta di Juan Manuel Santos alla decisione delle FARC di un cessate il fuoco non è stata di apertura, almeno nella forma:

 “ La pazienza dei colombiani e la mia hanno dei limiti.”  (sic!).

Ma bisognerà vedere al di là delle parole quali saranno i comportamenti reali.

Raggiungere,  comunque,  l’ accordo bilaterale tra governo e guerriglia non sarà facile e comporterà alcune importanti decisioni per ridurre progressivamente il conflitto armato fino alla sua completa eliminazione. Evitare di affrontare vari problemi in tutta la loro complessità, dopo una cinquantina d’ anni di guerra civile, porterà al fallimento.

Ne elenco alcuni.

L’ incorporazione, ufficiale e definitiva, alla tavola dei colloqui dell’ ELN ( Ejercito de Liberacion Nacional). L’ ELN non ha le dimensioni delle FARC, ma pure ha un peso politico e militare nel paese

Stabilire una chiara differenza tra combattenti e popolazione civile non combattente, un compromesso di salvaguardia della vita e dei beni della popolazione civile

Diminuire fino a totale eliminazione l’ uso sproporzionato di armi convenzionali  (bombardamenti, mitragliamenti) o no ( mine).

Non realizzare attacchi indiscriminate alla popolazione civile per seminare terrore.

Smantellare i campi minati

Non occupare scuole, chiese ed ospedali.

Porre fine a sequestri e sparizioni.

Garantire a prigionieri di guerra diritti umani

Non spostare con la forza le popolazioni.

Non aggredire sessualmente le donne

Rispettare il diritto a manifestare del popolo

Rispettare le popolazioni indigene ed afro colombiane

Costruire una mappa della riduzione progressiva del conflitto armato, con priorità a quelle regioni più colpite.

Farsi accompagnare in questo cammino dall’ ONU, la Croce Rossa Internazionale ed altre organizzazioni simili

Non reclutare con la forza la popolazione civile, anche per utilizzarla come informatori.

E molto altro ancora.

Un ruolo importante verso questo accordo, che sarà strategico per la pace ,saranno il ruolo, l’ azione di quelle organizzazioni che le FARC nominano nel loro comunicato: il Frente Amplio, le Chiese e tutte quelle organizzazioni della società civile colombiana che sinceramente vogliono la pace. Il convegno internazionale di poesia in corso a Medellin, che ha come cuore la riconciliazione, va in questa direzione