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Loretta Emiri

Loretta Emiri ha vissuto per diciotto anni nell’Amazzonia brasiliana. Durante i primi quattro anni e mezzo ha operato tra gli yanomami svolgendo assistenza sanitaria, ricerche linguistiche e un progetto chiamato Piano di Coscientizzazione, di cui l’alfabetizzazione di adulti nella lingua materna faceva parte. In quell’epoca ha prodotto saggi e lavori didattici, tra i quali Gramática pedagógica da língua yãnomamè (Grammatica pedagogica della lingua yãnomamè), DicionárioYãnomamè-Português (Dizionario Yãnomamè-Portoghese). Specializzatasi nella legislazione dell’educazione scolastica indigena, ha organizzato e partecipato, in veste di docente, a incontri e corsi di formazione per maestri di varie etnie, contribuendo a far incorporare le loro rivendicazioni alla Costituzione. Ha curato l’edizione di A conquista da escrita – Encontros de educação indígena (La conquista della scrittura – Incontri di educazione indigena), che documenta le prime esperienze scolastiche di quindici popoli indigeni. Ha fatto parte del Gruppo di Lavoro istituito dal Ministero dell’Educazione per definire la politica nazionale per l’Educazione Scolastica Indigena. Sua è la redazione finale della proposta di creazione di una scuola specifica, differenziata e pubblica per la formazione dei maestri indigeni dello Stato di Roraima; approvata all’unanimità nel novembre del 1993, è divenuta la prima scuola del genere in Brasile. Nell’adempimento dei ruoli ricoperti in organi pubblici o privati, ha sempre sostenuto le lotte per l’autodeterminazione travate dal movimento indigeno organizzato brasiliano che, tra l’altro, ha trasformato la “scuola per gli indios” in “scuola indigena”, pensata e amministrata da loro stessi e la cui finalità è anche quella di affermare identità etniche e rivendicare diritti. Attraverso la rielaborazione esplicita e voluta dell’esperienza fatta, sta dando continuità all’esperienza stessa; tra le sue più recenti pubblicazioni in lingua italiana troviamo Amazzonia portatile, Quando le amazzoni diventano nonne, Amazzone in tempo reale.

Una poesia di Eliane Potiguara

Eliane si definisce cittadina del mondo. È formata in Lettere, con specializzazione in Educazione. È insegnante, scrittrice, poeta, attivista discendente del popolo potiguara. È la fondatrice e coordinatrice del GRUMIN – Gruppo Donna/Educazione Indigena, che è la prima organizzazione di…

Breve resoconto delle Elezioni Municipali in Brasile

Nove dei tredici candidati del presidente Bostanaro (Bolsonaro) non sono stati eletti. Al secondo turno a San Paolo va la coppia Boulos-Erundina; lei ha 85 anni pieni di passione ed energia; sono tra i pochi che meritano di essere definiti…

Natura in fiamme

Márcia Wayna Kambeba è indigena del popolo Omágua/Kambeba. È nata nel 1979 nel villaggio Belém do Solimões ed è cresciuta nella città di São Paulo de Olivença (Amazonas). Vive a Castanhal (Pará), è sposata e ha un figlio di 11…

Faccia a faccia I

Ero da poco tornata a Boa Vista. Di primo mattino, passai davanti al Coretto: una donna bionda e il suo bambino lì dormivano, sdraiati per terra. Mentre li contemplavo, si alzarono: lei carina e sporca, con indumenti stracciati, mezza hippie,…

Faccia a faccia VIII

Il circo arrivò a Boa Vista. Andai al circo. La grande tenda: sequenza di pali, tetto, piazza centrale per l’illusione rappresentare. Gli artisti, dipinti e ornati, entrarono correndo, gridando animati, e fecero dei giri nel patio centrale. Fra un’esibizione e…

Faccia a faccia VII

dal Caderno de Cultura della redazione brasiliana   Tecnologia del mondo occidentale: tetto di pannelli di alluminio, ganci di ferro, uomini come macchine. La pioggia grossa cade e i pannelli battono uno contro l’altro con violenza e non lasciano riposare.…

Faccia a faccia VI

“Va bene pappagallo, va bene pappagallo, va bene pappagallo”. Un’ora dopo l’altra, un giorno dietro l’altro, un garrito stridente dopo l’altro, il pappagallo “civilizzato” ha già imparato a parlare, e la pazienza delle persone a gonfiare. Nella maloca* degli Xekereikỳkètheri,…

Faccia a faccia V

Non è successo a Calcutta, no, è successo a San Paolo. Passai alcune volte per quella via e lui lì, seduto per terra. Un pesante e scuro giaccone dal quale uscivano: una testa di vecchio scheletrico, una mano reggendo un…

Faccia a faccia IV

Mi ero appena alzata e percorrevo un viale nel cuore di San Paolo. La ragazza era ancora sdraiata, avvolta in una coperta sporca, il materasso sporco buttato sul marciapiedi, di fronte a un negozio ancora chiuso. I suoi profondissimi occhi,…

Faccia a faccia III

A Guarulhos mi ospitai in una casa di suore. Le suore gestivano un asilo. I bambini dell’asilo sapevano solo gridare. Quando, a causa delle grida, il mio udito e la mia anima cominciavano a sanguinare, io fuggivo alla ricerca di…

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