Unione Europea: vertice a Bruxelles su migrazione e fuga dall’Africa (15 dicembre)

L’UE ignora le cause della fuga e le violazioni dei diritti umani!

In occasione del vertice dell’Unione Europea (UE) che si tiene oggi 15 dicembre a Bruxelles e in cui si discuterà anche di migrazioni, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) critica duramente gli accordi che l’UE intende fare con alcuni paesi africani territori d’origine e di transito dei migranti per il controllo delle migrazioni. Per l’APM si tratta di accordi scellerati che ignorano completamente le gravi violazioni dei diritti umani in corso nei paesi in questione e di conseguenza anche le cause che obbligano migliaia di persone a fuggire dalla propria terra.

Più in generale, l’APM critica l’intero pacchetto programmatico europeo. Impedire ai profughi di entrare in Europa e rimpatriare chi è già arrivato non può essere definito un aiuto alla cooperazione come l’UE tenta di far credere. I guadagni economici derivanti dalla costruzione di nuove barriere alle frontiere altamente tecnologiche e di massima sicurezza così come l’introduzione di passaporti biometrici vanno unicamente a vantaggio di aziende di armamenti e di alta tecnologia per la sicurezza europee ma certo non costituiscono indotti economici per i paesi africani e tanto meno producono uno sviluppo sostenibile e a lungo termine.

Il vertice di Bruxelles delibererà anche sulla seconda relazione della Commissione Europea riguardo agli accordi di partenariato con i paesi africani relativi alla migrazione africana. La relazione sottolinea in particolare la stretta e apparentemente ottima collaborazione con l’Etiopia, considerata un partner importante per le questioni riguardanti i profughi e la migrazione. La Commissione Europea ha compiuto più di 20 viaggi conoscitivi in Etiopia, Nigeria, Niger, Mali e Senegal. Ciò nonostante l’Europa non ha mai reagito in modo appropriato alle gravissime violazioni dei diritti umani e alla persecuzione degli Oromo e Amhara in Etiopia. Invece di porsi con decisione per il rispetto dei diritti umani e la democratizzazione dei meccanismi governativi, l’Europa ha deciso di sostenere il governo autoritario etiope il cui operato causa decine di migliaia di profughi e – tragica ironia – di firmare con questo governo accordi per il controllo dei flussi di profughi.

Finché l’Europa continuerà a far finta che le persecuzioni, le torture e gli arresti arbitrari non esistono nei paesi suoi partner non può poi meravigliarsi se sempre più persone disperate sono costrette a fuggire dal Corno d’Africa verso l’Europa. Secondo le stime delle associazioni per i diritti umani, tra gennaio e ottobre 2016 la persecuzione statale etiope ha causato almeno 2.808 morti e più di 50.000 persone appartenenti ai popoli degli Oromo e degli Amhara sono stati arbitrariamente arrestate. La repressione ha costretto decine di migliaia di persone alla fuga. Molti di loro hanno cercato rifugio in Europa.

Bolzano, Göttingen, 15 dicembre 2016