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Medio Oriente

Pressioni per il cambiamento

Decine di migliaia di manifestanti, uomini, donne e bambini, si sono radunati ieri a Sana’a per chiedere un’ennesima volta un cambio al potere, mentre a New York il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ascoltava la relazione dell’emissario in Yemen, Jamal Benomar.

Qui la pace non c’è

“Ricevere il Premio Nobel è un grande onore, soprattutto in un momento così difficile per lo Yemen. Tawakkul Karman è un’attivista che ha saputo attirare l’attenzione dei media, è nota soprattutto per aver fondato un’associazione per la libertà di stampa.”

Passi avanti nella messa al bando delle bombe cluster

Con l’annuncio di nuovi paesi che aderiranno al Trattato di Oslo per la messa al bando delle bombe a grappolo (o cluster come sono anche note in inglese) si è conclusa a Beirut la seconda riunione degli Stati parte alla convenzione. Durante la settimana di lavori nella capitale libanese, lo Swaziland è diventato il 63° paese ad aver ratificato il Trattato.

E’ in Palestina la Carovana italiana del Contratto mondiale sull’acqua

E’ arrivata nella Valle del Giordano la Carovana dell’acqua, iniziativa promossa dal Comitato italiano per il contratto mondiale sull’acqua con l’obiettivo di verificare l’accesso alle risorse idriche per palestinesi dei Territori occupati da Israele.
La Carovana, che è giunta alla sua quinta edizione ha constatato la drammaticità della situazione.

Protesta elettronica per la democrazia

Una protesta ‘elettronica’ per chiedere la fine dei processi militari e l’adesione del governo egiziano ai principi ispiratori della rivoluzione del 25 gennaio che ha messo fine al regime dell’ex presidente Hosni Mubarak. Così, almeno 130.000 persone, attivisti di social network, hanno protestato contro le politiche messe in atto dal Supremo consiglio delle forze armate.

Resistenza nonviolenta in Palestina

Dal blog “Fuera de lugar” (fuori luogo) di publico.es:

Intervista a Ali Abu Awwad del Circolo dei Genitori (The Parents Circle) , di Amador Fernández-Savater e Juan Gutiérrez. Realizzata durante l’incontro “Pace in positivo: una sfida possibile” svoltosi l’8 di giugno del 2010 a Bilbao.

Dopo una lunga ed agitata notte, Tahrir rivendica l’orgoglio egiziano

5 mesi dopo essere esplosa la rivolta contro Mubarak, gli egiziani occupano la piazza Tahrir per rivendicare l’orgoglio nazionale con un sit-in di massa che riproporrà priorità per accelerare la transizione democratica. La mobilitazione battezzata come “venerdì di persistenza” cominciò molto prima, a giudicare dalle arringhe, slogan e bandiere che dominano la piazza di El Cairo

Le forze militari siriane intensificano le operazioni; migliaia i profughi al confine con la Turchia

Da Damasco giunge notizia di un’intensificazione delle operazioni militari nel nord del paese da parte delle forze di sicurezza siriane, intese a reprimere le proteste antigovernative che si stanno diffondendo. Lunedì ci sono stati centinaia di arresti nella città di Jisr al-Shughur. Le operazioni continuano ora a Maarat al-Numaan, nel nord della Siria.

Ci sosterrai sempre e ci ispirerai

Dopo aver perso un altro amico e compagno meno di due settimane fa, Juliano Mer-Khamis, mi tocca piangere e ricordare il collega e compagno di bordo in Free Gaza, Vittorio (Vik) Arrigoni, brutalmente assassinato la notte scorsa da estremisti religiosi a Gaza (Vittorio e Juliano si somigliavano per l’insistenza nello “stare lì” quando gli oppressi avevano bisogno di loro)

Uno spargimento di sangue macchia la “primavera araba” in Bahrein. Con il beneplacito degli Stati Uniti.

Tre giorni dopo la rinuncia di Mubarak alla sua lunga dittatura in Egitto, i cittadini del Bahrein, piccolo stato del Golfo, si sono riversati nelle strade della capitale, Manama, riunendosi in Piazza della Perla, altra versione della piazza egiziana Tahrir. Il Bahrein è governato dalla stessa famiglia, discendenti della dinastia Khalifa, dal 1780, ovvero da più di 220 anni.

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