Dietro le rituali formule della diplomazia una sostanziale luce verde al governo Erdogan

Spesso una fotografia e un comunicato stampa ufficiale dicono più di molte analisi. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha visitato oggi la Turchia per discutere i preparativi per la riunione dei leader dell’Alleanza a Londra questo dicembre, in occasione del 70mo anniversario della Nato. Stoltenberg ha incontrato dunque il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e in seguito i ministri di Esteri e Difesa (nella foto di copertina Stoltenberg è con il titolare degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu). Cosa ha detto loro? Ecco il resoconto di Bruxelles.

Il Segretario Generale – fa sapere il comunicato ufficiale dell’Alleanza –  ha ringraziato la Turchia “per il suo impegno e numerosi contributi alla Nato” e infine “ha anche discusso della situazione in Siria. Ha sottolineato che mentre la Turchia ha legittime preoccupazioni per la sicurezza, mi aspetto che la Turchia agisca con moderazione. Stoltenberg – continua il comunicato – ha espresso le sue serie preoccupazioni per il rischio di destabilizzare ulteriormente la regione, aumentare le tensioni e ancor più sofferenza umana. Ha sottolineato che Abbiamo un nemico comune: Daesh. Alcuni anni fa controllavano un territorio significativo in Iraq e in Siria. Lavorando insieme nella Global Coalition, abbiamo liberato tutto questo territorio e milioni di persone. Questi guadagni non devono essere messi a rischio“.

La ciliegina sulla torta è il finale: “La Turchia è una grande potenza in questa grande regione, ha sottolineato il Segretario Generale, e da una grande potenza derivano grandi responsabilità. Stoltenberg ha esortato la Turchia a evitare qualsiasi azione unilaterale che possa destabilizzare ulteriormente la regione e aumentare le tensioni”.

Il commento è superfluo: agire con moderazioneserie preoccupazioni? e, soprattutto evitare qualsiasi azione unilaterale? come se l’azione unilaterale non fosse già avvenuta. Stoltenberg, anziché condannare l’aggressione quantomeno a parole, dà invece un amichevole buffetto alla Turchia come si fa con gli scolaretti indisciplinati e senza neppure minacciare il 7 in condotta o la sospensione per un giorno. Una sostanziale luce verde a un’aggressione ingiustificata e ingiustificabile

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