Un bandierone della Pace lungo 30 metri, mani che lo fanno muovere al ritmo della marea che invade le strade della capitale, bambine e bambini che ci giocano sotto, correndo e gridando felici, parole e sogni di pace.

Queste sono le immagini e i suoni della manifestazione di oggi, organizzata da Rete Pace e Disarmo, CGIL, Anpi e molte altre associazioni e alla quale hanno partecipato molte altre realtà di movimento e partiti, dal Forum dei Movimenti per l’acqua pubblica a Rifondazione Comunista, passando per Greenpeace, Legambiente, Emergency, Fridays for Future e i lavoratori e le lavoratrici della GKN.

Il messaggio più forte, più condiviso, più evidente, sui volti, nei cartelli stretti con forza tra le dita, in quelli alzati al cielo, negli slogan urlati, negli abbracci e nelle canzoni è solo uno: “La pace non si fa con le bombe. È tempo di pace, è tempo di cura”.

Nell’aria di Roma, oggi per nulla mite, soffia il bisogno di un grande e forte movimento pacifista, disarmista e contro la guerra.

Tante e forti voci di movimento, associative, sindacali, politiche si sono alzate per ribadire il no alla guerra e agli aiuti militari italiani.

Anche dal palco allestito in piazza San Giovanni appelli alla pace e al disarmo, solidarietà al popolo ucraino e a tutti i popoli vittime di guerre, ogni giorno e in ogni angolo del mondo.

“Le guerre degli imperialisti le pagano le persone, gli oppressi e le oppresse in ogni angolo della Terra. Siamo contro Putin e contro la NATO, ma siamo anche contro chi, in Parlamento, ha votato la vergognosa risoluzione che ha impegnato il nostro Paese all’invio di armamenti. L’Italia ripudia la guerra, come recita l’articolo 11 della Costituzione.” Queste le parole di Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista, che ha animato lo spezzone colorato dal bandierone arcobaleno.

Oggi a Roma il movimento pacifista ha ritrovato la sua forza e il suo entusiasmo, nell’abbraccio delle parole d’ordine più gridate: “Pace ora, Pace subito”.

“La pace si costruisce deponendo le armi”

“No alle guerre, No alla Nato”

“Vogliamo il disarmo nucleare”.

Foto di: Patrizia Cantatore, Cesare Dagliana, Elena Mazzoni, Franco Pilo