“Stamattina presto ci siamo riuniti tutti in redazione. Siamo in lutto.

Il nostro Paese, per ordine del presidente Putin, ha iniziato una guerra con l’Ucraina. E non c’è nessuno che fermi la guerra. Pertanto, insieme al dolore, noi proviamo vergogna.

Il comandante in capo fa girare tra le mani il “pulsante nucleare” come un portachiavi di un’auto costosa. Il prossimo passo è un attacco atomico? Non posso interpretare in altro modo le parole di Vladimir Putin sull’arma della rappresaglia.

Ma pubblicheremo questo numero di Novaya Gazeta in due lingue: ucraino e russo. Perché non riconosciamo l’Ucraina come un nemico e la lingua ucraina come la lingua del nemico. E non lo ammetteremo mai.

Ultima cosa: solo il movimento contro la guerra dei russi può salvare la vita su questo pianeta”

Dmitry Muratov, caporedattore di Novaya Gazeta, Premio Nobel per la pace

 

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