Circa 100 organizzazioni di 114 paesi e quasi 3.000 attivisti si riuniscono questo fine settimana a Barcellona per partecipare al secondo Congresso Mondiale per la Pace, organizzato dall’International Peace Bureau (IPB).

Lo scopo di questo secondo congresso è quello di fornire uno spazio a tutti coloro che sono coinvolti nei movimenti internazionali per la pace e la giustizia per incontrarsi e condividere esperienze.

Creare un luogo per favorire le sinergie tra organizzazioni e individui e tra movimenti sociali interconnessi che lottano per la giustizia globale: sostenitori della pace e del disarmo, attivisti femministi e LGBTQ+, ambientalisti e attivisti del clima, antirazzisti e indigeni, difensori dei diritti umani e sindacalisti.

Diverse personalità hanno accolto i partecipanti al congresso; la sindaca di Barcellona, Ada Colau, che ha chiesto al governo spagnolo di firmare urgentemente il trattato di proibizione delle armi nucleari; il presidente della Catalogna, Pere Aragonès, che ha ricordato l’impegno della Catalogna per la pace; Jordi Calvo dell’IPB di Barcellona, che ha affermato come la fine dell’occupazione dell’Afghanistan dia ragione ai pacifisti; Kristian Herbolzheimer dell’Institut Català Internacional per la Pau (ICIP) ha annunciato la creazione del primo congresso catalano sulla cultura della pace.

Alla cerimonia di apertura sono intervenuti tra gli altri Wade Masako di Nihon Hidankyo (Confederazione giapponese delle vittime della bomba A e H), Beatrice Fihn (Svezia), direttore esecutivo della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), Jeremy Corbyn (Regno Unito), membro del Parlamento britannico e la famosa attivista e scienziata Vandana Shiva.

Alla fine della giornata si è tenuta una “una veglia per la pace”, organizzata da Pressenza e dall’associazione Mondo senza guerre, in cui i partecipanti al congresso hanno costruito un simbolo della pace e un simbolo della nonviolenza mentre ascoltavano l’Inno alla gioia, il “Cant dels ocells” e Imagine. L’evento si è chiuso con un appello per la fine delle guerre, il superamento dell’odio, della vendetta, della frustrazione, del risentimento e di tutti quei sogni e desideri che hanno portato rovina e morte all’umanità.