L’avvocato Fadwa Barghouti, moglie del leader dello sciopero della fame dei prigionieri palestinesi attualmente in corso Marwan Barghouthi, membro del Comitato Centrale di Al-Fatah e parlamentare palestinese in carcere da 15 anni, ha inviato una lettera a Papa Francesc, chiedendo al Santo Padre di intervenire sulla questione dei prigionieri palestinesi “prima che sia troppo tardi”.

La lettera, consegnata alle autorità cattoliche della Palestina durante un incontro tenuto nella città di Ramallah, ricorda che “La libertà e la dignità sono doni di Dio, nessun gruppo di esseri umani può privare un altro di questi diritti”.

Rivolgendosi al Pontefice, Fadwa Barghouti ha ribadito le motivazioni che hanno spinto 1.800 prigionieri a intraprendere lo sciopero della fame che dura ormai da 25 giorni, dimostrando come il governo israeliano abbia violato i loro diritti.

Un’azione forte, la loro, per promuovere richieste elementari e legittime come “il diritto a visite regolari dei parenti e il diritto all’educazione”, e per porre fine “alle azioni arbitrarie e punitive, alle torture e agli abusi, alle intenzionali negligenze mediche” nei confronti di detenuti che, come denuncia la moglie di Marwan, “sono vittime di una punizione collettiva da parte di Israele e sono stati abbandonati dal mondo”.

 

L’Ambasciata di Palestina in Italia