Sud America
Evo ottiene un’ampia maggioranza ed è rieletto per i prossimi cinque anni
Avendo ottenuto nelle elezioni presidenziali il 63% dei suffragi su 5,1 milioni di boliviani aventi diritto al voto nel paese e 168.000 all’estero, Morales diventa il Presidente più amato e votato della Bolivia. La maggioranza di seggi nella prima Assemblea Plurinazionale gli permetterà di elaborare una Costituzione indigenista e di riformare le istituzioni.
Più di un milione di persone hanno partecipato alla chiusura della campagna elettorale di Evo Morales in Bolivia
Evo Morales, 50 anni, primo presidente indigeno della Bolivia in 184 anni, ha chiesto il voto dei boliviani per concretizzare il suo progetto di portare il paese sulla via dello sviluppo, a chiusura della campagna elettorale nella città indigena di El Alto, presso La Paz. Le elezioni generali in Bolivia si terranno domenica prossima e si prevede che Evo Morales sarà rieletto.
Studenti di Puerto Santa Cruz creano coscienza a favore della pace e la nonviolenza
Il 27 novembre scorso, le strade della città patagonica argentina Puerto Santa Cruz, si son riempite di giovani, alunni delle scuole elementari e professori, che hanno marciato per un mondo di pace e nonviolento. La manifestazione è stata organizzata dagli alunni di un’istituzione educativa, docenti e membri dell’organizzazione umanista Mondo Senza Guerre.
Sulle alture, la fine è l’inizio. La Pace attraverserà la cima più alta d’America
“In rappresentazione di tutte le Donne, Bambini e Bambine, Anziane e Anziani, del mondo che soffrono ogni giorno per la violazione dei loro diritti, eleverò il mio messaggio di fede, di speranza, di pace per tutti gli esseri umani e sventolerò la bandiera della Marcia Mondiale, il 1° gennaio 2010, nel luogo abitabile più alto del mondo, il Monte Aconcagua (6.962 mt slm.)”
Lula disposto a lavorare con Mujica per rafforzare le relazioni tra i due Paesi.
“E’ certo l’appoggio del Governo brasiliano e il mio impegno personale affinché, insieme, si dia continuità alle relazioni di amicizia e cooperazione che tradizionalmente legano i nostri Paesi” così si rivolge il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva a José Mijica, nuovo Presidente dell’Uruguay dopo la vittoria al ballottaggio.
Morales rinuncia al segreto bancario e chiede all’opposizione di seguire lo stesso cammino
Il presidente Evo Morales, ha rinunciato domenica scorsa al segreto bancario, in una lettera inviata alle autorità del sistema finanziario e ha chiesto ai candidati dell’opposizione di seguire l’esempio mostrando così trasparenza e onestà. “Spero che con quest’esempio gli altri candidati nelle prossime elezioni nazionali seguano lo stesso cammino”, ha detto Morales.
Il Brasile non riconosce il risultato elettorale in Honduras
Il Presidente Luiz Inácio Lula dà Silva ha dichiarato che il Brasile non riconoscerà il risultato elettorale di domenica scorsa in Honduras, perché legittimare quel processo può rappresentare un grave precedente in America Latina. “Il Brasile non ha motivo di ripensare la questione Honduras” e ha sottolineato la necessità di essere fermi in questa posizione.
Karaoke per la pace di centinaia di cileni nella principale isola pedonale di Santiago
Un grande palco, in pieno centro di Santiago, rompe la routine abituale dei commercianti ambulanti e dei passanti, che ogni venerdì animano la più importante isola pedonale della capitale. Tutti hanno avuto la possibilità di cantare per la pace e la nonviolenza, molti giovani ma anche funzionari, passanti e signore con le buste della spesa.
León Gieco promuove un’iniziativa mondiale per la pace davanti a centomila persone
Il popolare cantautore argentino León Gieco, in occasione del Festival per il 127º anniversario della città di La Plata (capitale della provincia di Buenos Aires), ha indossato la maglietta della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Al concerto di “compleanno”, tenutosi in Piazza Moreno, si sono esibiti più di 10 gruppi davanti a un pubblico di centomila persone.
Con lo slogan “No alla guerra”, giovani hanno realizzato un’azione urbana a Buenos Aires
“No all’ingiustizia, no alla guerra, no alla violenza” gli slogan dei 150 giovani che hanno manifestato all’Obelisco nella città di Buenos Aires. Con una coreografia della canzone “Mal Bicho” de Los Fabulosos Cadillacs e una batucada (numeroso gruppo che balla e suona percussioni al ritmo di samba)hanno cercato di attirare l’attenzione dei passanti e della stampa locale.









