L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato con un ampio margine contro l’embargo economico e commerciale degli Stati Uniti contro Cuba, imposto per la prima volta nel 1960. Un totale di 187 Stati hanno votato a favore della risoluzione presentata ogni anno contro l’embargo. Solo gli Stati Uniti e Israele che hanno votato contro, l’Ucraina si è astenuta.

Prima del voto, Paula Narvaez Ojeda, Ambasciatrice e Rappresentante Permanente del Cile, ha ribadito « la convinzione del suo paese che l’attuazione di misure coercitive unilaterali sia contraria al diritto internazionale ». « Il Cile – ha spiegato – non è d’accordo con l’imposizione di sanzioni unilaterali di alcun tipo, le uniche sanzioni legittime sono quelle adottate dal Consiglio di Sicurezza nell’esercizio della sua autorità per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale ».

La rappresentante del Gabon, l’ambasciatrice Aurélie Flore Koumba Pambo, ha espresso la preoccupazione del suo paese per il continuo embargo. « È il principale ostacolo allo sviluppo sociale ed economico di Cuba », ha precisato.

Commentando le ragioni che motivano il veto degli Stati Uniti contro la risoluzione, il rappresentante degli Stati Uniti, Paul Folmsbee, ha detto che « le sanzioni sono “una serie di strumenti” nello sforzo più ampio degli Stati Uniti per incoraggiare Cuba a promuovere la democrazia e promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali ».

In passato gli USA hanno posto il veto anche contro l’abolizione delle sanzioni contro il Venezuela nonostante il voto favorevole alla cessazione espresso dall’Assemblea delle Nazioni Unite.

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Da parte sua, il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodroguez Parrilla, sta invece affermato che « il blocco di oltre 60 anni viola i diritti di tutti gli uomini e le donne cubani ».

In particolare, ha aggiunto Bruno Rodroguez Parrilla, « a Cuba è impedito di acquistare da società statunitensi e dalle sue filiali in paesi terzi, attrezzature, tecnologie, dispositivi medici e prodotti farmaceutici finali, ed è quindi costretto ad acquisirli a prezzi esorbitanti tramite intermediari o a sostituirli con farmaci generici meno efficaci ».

Il ministro degli esteri cubano ha pure sottolineato come « il blocco ha separato le famiglie cubane e priva i cittadini statunitensi del loro diritto di visitare Cuba ».

Bruno Rodroguez Parrilla, ha infine lamentato la « campagna di disinformazione contro Cuba che di destabilizzare e screditare il paese e incoraggiare il malcontento ».

Il giornalista cubano Elmer Pineda dos Santos del Centro Latinoamericano de Análisis Estratégico ha così commentato lo scontato esito del voto: quella di Cuba è stata « una vittoria prevedibile e simbolica ». Ha poi aggiunto: « non sorprende che l’unico Stato disposto ad accompagnare gli Stati Uniti nella politica aggressiva contro il popolo cubano sia Israele, che a sua volta beneficia dell’appoggio incondizionato di Washington al genocidio che sta compiendo contro i palestinesi. Gli Stati Uniti e Israele si mostrano apertamente come i maggiori violatori mondiali dei diritti umani ».

Nulla di nuovo: che Israele commetta crimini contro l’umanità lo ripete sempre Amnesty, mentre i crimini degli Stati Uniti sono stati più recentemente pubblicati da un preciso rapporto.

Fonti e Note:

[1] ONU, 2 novembre 2023, “L’Assemblea Generale vota in modo schiacciante contro l’embargo di Cuba USA”.

[2] Pressenza, 3 novembre 2023, “La ONU exigió el levantamiento del bloqueo a Cuba: EEUU e Israel se opusieron”.