ASGI esprime fortissima preoccupazione per quanto sta avvenendo nei rapporti tra alcuni Stati dell’Unione europea, Italia compresa, e la Turchia.

Il Memorandum sottoscritto il 24 giugno scorso tra Svezia, Finlandia e Turchia – condizione per il consenso di quest’ultima all’avvio delle procedure per l’ingresso nella NATO dei due Paesi UE – prevede procedure veloci per l’estradizione di persone curde che nei due Paesi europei hanno trovato rifugio ma considerate terroriste dalla Turchia. L’impegno sottoscritto viola palesemente il diritto europeo in materia di protezione internazionale, che consente la revoca solo in determinate ipotesi (art. 14 Direttiva 2011/95/UE), tra le quali non vi è certo l’accordo con lo Stato da cui il/la rifugiato/a è fuggito ottenendo protezione in Europa.

Il Memorandum viola anche la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 (parte integrante del diritto europeo) che vieta inderogabilmente, senza eccezioni, il respingimento verso Stati “in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche.” (art. 33). I/le rifugiati/e curdi in Svezia e Finlandia (come in molti altri Paesi dell’Unione europea) sono stati riconosciuti tali perché la Turchia li perseguita per le loro opinioni politiche, persecuzione che non è certamente sparita oggi.

ASGI ricorda come in Turchia siano moltissime le persone incarcerate per l’attività svolta ritenuta non conforme all’ideologia del partito al governo: tra esse moltissimi giornalisti, avvocati, difensori dei diritti umani, magistrati, appartenenti a partiti legittimamente costituiti.

La Turchia non è dunque un modello di democrazia e lascia sconcertati che l’Europa acconsenta ad un Memorandum, sottoscritto da Stati che ad essa appartengono, che viola palesemente i principi fondamentali, tra i quali anche l’art. 18 della Carta fondamentale dell’Unione europea che garantisce il diritto d’asilo secondo le norme stabilite dalla Convenzione europea.

Quel Memorandum annulla radicalmente i principi fondamentali dell’Unione europea ed è gravissimo che nessuno Stato, Italia compresa, si ponga questo problema.

 

Ma sconcerta anche il ruolo specifico dell’Italia, che nell’incontro istituzionale con la Turchia, il 4 luglio, si è di fatto posta a fianco della Turchia nella lotta all’immigrazione irregolare, omettendo colpevolmente di considerare non solo le proprie politiche di delega (anche) alla Turchia per impedire l’accesso di potenziali richiedenti asilo in Europa e in Italia, ma il ruolo politico stesso di detto Paese che dal 2015 ricatta l’Unione europea, a più livelli, usando il corpo delle persone migranti come armi di pressione, nel contempo facendo vivere i milioni di profughi (soprattutto siriani/e) in condizioni di precarietà e indigenza.

ASGI chiede che l’Italia non si schieri a fianco dei governanti della Turchia che hanno dimostrato e stanno a tutt’oggi dimostrando di non rispettare nessun diritto umano fondamentale.