Con questo slogan il 10 marzo è stato formato in Piazza degli Eroi a Budapest un simbolo della pace illuminato da migliaia di fiaccole.

Dopo che il Movimento Umanista aveva organizzato per la prima volta un evento di questo tipo nel marzo 2004, poi ripreso in molti paesi, l’iniziativa è stata ripetuta insieme alla sezione ungherese di Greenpeace e ad altre organizzazioni.

Dopo aver acceso le torce, i rappresentanti di diverse organizzazioni hanno parlato della situazione. Gli interventi più toccanti sono stati il discorso di una ragazza di 13 anni e il messaggio di una comunità russa a Budapest.

L’evento si è concluso con una breve meditazione guidata da membri del Messaggio di Silo in Ungheria, riportata qui di seguito:

“Siamo qui oggi per opporci a tutte le forme di violenza e mandare un segnale al mondo, come abbiamo fatto nel primo anniversario della guerra in Iraq nel 2004 e in tutti i successivi simboli della pace.

Mandiamo un segnale affinché, accanto alle voci del potere, della violenza, delle minacce e delle armi, si sentano le voci di centinaia di migliaia, di milioni di persone che affermano: le guerre e gli armamenti devono finire ORA! Non domani, non prima o poi, non quando la situazione internazionale lo permetterà. Non c’è nessun motivo, nessun interesse più importante di questo.

Non vogliamo sentire più spiegazioni, più ricatti, più intimidazioni, più promesse di sicurezza da parte di persone e poteri che non fanno nulla per la gente e la pace tra i popoli. Non crediamo nella violenza, che non ha mai portato soluzioni, ma solo più sofferenza e distruzione. Vogliamo lavorare per la nonviolenza e la pace nella nostra vita personale, nelle nostre relazioni con i nostri cari e i nostri vicini e nelle relazioni internazionali tra popoli e paesi.

Dobbiamo dichiarare che i nostri leader hanno fallito e che anche noi abbiamo fallito nel portare la pace su questo pianeta. Ma qui e ora dichiariamo la nostra convinzione che esiste un’altra via per l’umanità. Non è vero che non c’è un altro modo.

C’è uno scopo, una forza che spinge l’umanità nella direzione di superare il dolore e la sofferenza nonostante i molti errori e tragedie della sua storia. C’è una forza che si manifesta nella bontà delle persone. Nella cura con cui tendono la mano agli altri – anche ora, in tempo di guerra. Nel coraggio con cui resistono alla violenza e non si rivoltano contro il loro fratello. Nella compassione per tutti gli esseri viventi e nella saggezza di coloro che lavorano ogni giorno per gli altri.

Ora vi invitiamo a restare in silenzio per qualche minuto e a cercare di prendere coscienza del fatto che siamo qui… a sentire la presenza di coloro che ci circondano… a cercare di percepire quello che possono provare… la loro frustrazione, le loro speranze, il loro desiderio di fare qualcosa, il loro desiderio di pace e di un futuro migliore….

Includiamo ora in questo sentimento coloro che non sono qui con noi, ma che sono presenti nei nostri pensieri e sentimenti… coloro che sono importanti per noi… e anche coloro la cui situazione ci tocca particolarmente in questi giorni: coloro che vivono o fuggono dalla guerra oggi …. Cerchiamo di immedesimarci nella loro situazione… la loro disperazione, le loro speranze, la loro voglia di vivere, il loro desiderio di pace e di un futuro migliore… Cerchiamo di sentire la loro presenza…

Vi invitiamo ora ad affermare questa profonda aspirazione in mezzo a tanta paura e incertezza, confusione e violenza sempre crescenti. Mettiamoci insieme, in una riflessione silenziosa, in contatto con le nostre migliori intenzioni e mandiamo questo segnale, questa speranza, questa richiesta a coloro che ne hanno più bisogno.

Chiediamoci ora: di cosa hanno veramente bisogno queste persone? Di cosa hanno veramente bisogno?… Immaginiamo, o piuttosto sentiamo, che ciò che desiderano si realizzi. Ci rivolgiamo a loro con i nostri migliori sentimenti… Auguriamo loro il meglio… Non pensiamo se ciò che chiediamo per loro si possa realizzare o meno… si tratta di sentire che auguriamo loro il meglio… È come se la bontà, la cura e una forza gentile crescessero in noi e si dirigessero verso coloro che ci circondano, i nostri cari e coloro che hanno più bisogno del nostro aiuto…”

Video: https://fb.watch/bG7qnLoua4/

Foto di Tamás Csefkó