Pochi giorni dopo la diciassettesima assoluzione per mancanza di prove, l’ex presidente socialista del Brasile Lula ha ottenuto l’ennesima vittoria in tribunale contro il pacchetto di accuse costruite ad hoc per impedirgli la partecipazione alle elezioni del 2018 contro il candidato della ultradestra neoliberista filostatunitense Jair Bolsonaro.

Il giudice Frederico Botelho de Barros Viana, della X Corte Federale di Brasilia, ha accolto la richiesta della difesa di Lula di bloccare l’azione penale secondo cui Lula sarebbe stato accusato di corruzione per aver ricevuto indebiti vantaggi, influenzando l’aumento di una linea di credito Odebrecht con BNDES per investimenti in Angola.

“La verità viene ristabilita a poco a poco. Il nostro grazie va a tutti coloro che hanno partecipato a questa lotta. Ricostruiamo il nostro paese!” – ha pubblicato il profilo ufficiale di Lula su Twitter.

Si tratta infatti della diciottesima vittoria dell’ex presidente Lula contro azioni penali e indagini nei suoi confronti, in mancanza di ogni prova di colpevolezza, presentando le prove della sua innocenza.

Tra questi vi è anche la dichiarazione di nullità dei 4 processi originati in Curitiba contaminati dall’ex giudice Sergio Moro e dall’incompetenza del XIII Tribunale Federale di Curitiba, come già il Movimento internazionale in solidarietà a Lula aveva sostenuto nel 2016.

Nella petizione depositata il 7 gennaio 2021 si è dimostrato che l’azione penale fosse basata su un’altra azione, nota come “Quadrilhão do PT”, per la quale Lula è stato definitivamente assolto dalla XII Corte Federale di Brasilia. L’accusa era quella di partecipazione e direzione di un’organizzazione criminale.

Come ha dichiarato la difesa di Lula in una nota ufficiale, nella stessa istanza è stato evidenziato inoltre che la sentenza resa dal Tribunale Supremo Federale n. 164.493/PR ha riconosciuto il sospetto sull’ex giudice Sergio Moro e ha dichiarato la nullità di tutti gli atti da lui compiuti nella fase preprocessuale e nella fase processuale, impedendo quindi l’utilizzo di qualsiasi elemento di Curitiba nell’azione penale in questione.

Con l’annullamento di questa azione penale rimane un solo procedimento contro Lula: quello costruito per impedirgli di partecipare alle scorse elezioni contro Bolsonaro, quando i sondaggi lo davano sicuro vincitore verso l’esponente della estrema destra.

Gli avvocati hanno già chiesto l’archiviazione di quest’ultima azione penale (“Case dos Caças”) per mancanza di prove e tale richiesta è in attesa di giudizio giurisdizionale.

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