Si è tenuto il 12 dicembre al Circolo Arci Pisanello (PI) il primo incontro in Toscana per la condivisione dell’obiettivo posto dalla prima Conferenza Internazionale contro le Basi militari US/NATO, che si è tenuta fra il 16 e il 18 Novembre a Dublino in Irlanda, delle mobilitazioni globali di massa contro il Summit del 70° anniversario della NATO in tutto il mondo. Sono intervenuti 20 rappresentanti di organizzazioni e movimenti delle province di Firenze ed Empoli, Livorno e Val di Cecina, Pisa e Pistoia.

I presenti hanno convenuto che le basi militari degli Stati NATO sono l’espressione militare dell’intervento imperialistico nelle vite delle nazioni sovrane per conto degli interessi dominanti finanziari, politici e militari per il controllo delle risorse energetiche, vie di comunicazione, mercati e sfere d’influenza in chiara violazione della legge internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.

Le basi militari estere nel mondo sono responsabili di aggressioni, di interventi di sopraffazione, di morte, di distruzione, di violazione delle sovranità nazionali, di danni all’ambiente e alla salute.

Emblematicamente, nella stessa data del 12 dicembre, 49 anni fa, nel nostro Paese, ci fu  la strage di pazza Fontana, che tanto tragicamente ha segnato la storia del nostro Paese all’interno del disegno della strategia della tensione.

Nel nostro Paese le basi Nato e Usa – come Camp Darby – sono le sedi in cui avvengono l’elaborazione e la pianificazione di tutte le strategie eversive di stampo terroristico e mafioso, tese a eliminare la nostra Costituzione e ogni politico, partito o movimento che ne ha voluto perseguire i valori antifascisti di pace, lavoro, eguaglianza e cooperazione fra i popoli.

Ad oggi sono almeno ottanta i milioni di euro che l’Italia impiega ogni giorno per la spesa militare a sostegno degli interessi dell’imperialismo statunitense, contro l’interesse nazionale, in una situazione di grave crisi sociale e occupazionale e di deflazione salariale.

I partecipanti all’incontro hanno costituito il Comitato Toscano Contro Camp Darby, per la Pace e la Costituzione ed esortano le organizzazioni, i movimenti e tutti i sinceri democratici della Toscana e delle altre regioni d’Italia che sono d’accordo con quanto sopra, a lavorare strettamente gli uni con gli altri in modo coordinato, quale parte della Campagna Globale, e a organizzare e mobilitare il pubblico italiano contro le basi militari US/NATO.

Il Comitato Toscano Contro Camp Darby, per la Pace e i valori della Costituzione mentre lancia quest’appello e chiede la chiusura delle basi US/NATO in Italia, della base US di Guantanamo a Cuba, delle basi US di Okinawa e Sud Corea, della base US di Ramstein in Germania, in Serbia, delle vecchie e nuove basi US/NATO in Grecia e a Cipro, del nuovo Comando Africano US (AFRICOM) con le basi affiliate in Africa, in Scandinavia, dell’aeroporto di Shannon in Irlanda e delle basi appena installate dagli Stati Uniti, Francia e i loro alleati sul suolo della Siria e dintorni, invita a considerare necessitante di speciale attenzione da parte del movimento italiano e internazionale la chiusura della base statunitense  di Camp Darby, il più grande deposito di bombe, razzi, esplosivo ad alto potenziale, munizioni, armi, tank, camion e blindati del pianeta al di fuori degli USA, dal quale dal 1990 in poi sono partite e partono le armi per tutte le guerre statunitensi, dall’Iraq, ai Balcani, alla Somalia, all’Afghanistan alla Libia, alla Siria e allo Yemen.

Come primo momento di mobilitazione unitaria, il Comitato Toscano Contro Camp Darby, per la Pace e i valori della Costituzione invita a sostenere con forza  l’iniziativa dell’Associazione Regionale di Amicizia Italia-Cuba di un presidio davanti a Camp Darby il 5 gennaio prossimo, per ricordare il sessantesimo anniversario della liberazione dell’Avana e chiedere il ritorno a Cuba della base di Guantanamo.