Domenica 15 luglio 2018, diciotto persone provenienti da quattro diversi paesi hanno tagliato le recinzioni per entrare nella base aerea tedesca di Büchel, che ospita circa 20 bombe nucleari degli Stati Uniti. Gli attivisti provengono dagli Stati Uniti (7), dalla Germania (6), dai Paesi Bassi (4) e dall’Inghilterra (1).

Si taglia la recinzione e si arriva a varie parti della base

Gli attivisti hanno tagliato il filo spinato e alcune altre recinzioni,arrivando sulla pista di atterraggio; tre attivisti hanno raggiunto a piedi un bunker per le armi nucleari e sono saliti fino sul tetto dove sono rimasti inosservati per un’ora. Tutti e 18 sono stati infine trovati dai soldati, consegnati alla polizia civile, sottoposti a controllo di identità e rilasciati dopo 4 ore e mezza.

Questa azione faceva parte della settimana internazionale durante le 20 settimane di proteste della campagna tedesca ‘Buechel is everywhere! Nuclear weapons-free now!’(Buechel è dappertutto! senza armi nucleari subito). La campagna chiede il ritiro delle armi nucleari dalla Germania, la cancellazione della prossima modernizzazione nucleare e il rispetto dei trattati internazionali.

In questa base aerea militare, i piloti tedeschi sono pronti a far volare i caccia Tornado con le bombe nucleari B-61 degli Stati Uniti e potrebbero anche sganciarli, su ordine del presidente degli Stati Uniti Donald Trump su obiettivi in Europa o nei dintorni.

Questa “condivisione nucleare” all’interno della NATO è in violazione del Trattato di Non-Proliferazione, che non permette alla Germania di avere armi nucleari da altri paesi e vieta agli Stati Uniti di condividere le proprie armi nucleari con gli stati non nucleari. Gli attivisti chiedono ai loro governi di firmare il nuovo Trattato ONU sulla proibizione delle armi nucleari, del 7 luglio 2017, che è stato sostenuto da 122 membri dell’ONU.

“La disobbedienza civile è spesso necessaria per rendere possibili cambiamenti importanti, come l’abolizione della schiavitù, il diritto di voto delle donne, e il movimento per i diritti civili”, ha detto John LaForge, co-direttore di Nukewatch, The Luck, Wisconsin, che ha contribuito a organizzare una delegazione di 9 persone negli Stati Uniti per la protesta. La campagna nonviolenta fa parte della rete ICAN, che ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 2017, e di recente ha chiesto azioni dirette nonviolente alle basi nucleari per sollecitare un maggior numero di paesi a firmare il trattato di proibizione. L’attivista olandese Frits ter Kuile ha detto: “La mia motivazione è il comandamento di amare i propri “nemici” e i principi di Norimberga che affermano che ognuno è responsabile dei crimini commessi dal proprio governo. Abbiamo il dovere di abbattere le barriere che proteggono la distruzione di massa nucleare e di bonificare il territorio per la gente e le sue reali necessità”.