Nel 1945 l’organizzazione delle nazioni unite (ONU) è nata per promuovere il diritto internazionale e la risoluzione pacifica dei conflitti. L’autodeterminazione dei popoli è uno dei principi base che caratterizzano la carta delle nazioni. Sappiamo perfettamente che passare dalla carta alla realtà non è cosa semplice né immediata. E’ però vero che, seppur con le grandi difficoltà passate e presenti, l’ONU ha fatto conoscere alla opinione pubblica mondiale situazioni prima sconosciute. Con autorevolezza ha prodotto e produce importanti documenti di riferimento, ed ha votato risoluzioni riguardanti la situazione israelo-palestinese.

Tutte le associazioni italiane, aderenti alla Società Civile per la Palestina, ritengono che la drammatica situazione di violenza in cui versa attualmente Gerusalemme sia dovuta al non rispetto delle risoluzioni che l’ONU ha prodotto dal novembre del 1947 ad oggi. Riteniamo anche che il maggior responsabile di tali inadempimenti sia lo stato di Israele. Riteniamo infine che tutto questo sia stato permesso dalla sostanziale complicità degli ex stati coloniali europei e degli Stati Uniti.

In particolare la città vecchia e la zona ad est sono da cinquant’anni infatti sotto occupazione militare. Esse sono state in pratica annesse allo stato di Israele e separate dalla Cisgiordania con la costruzione di un muro. Negli ultimissimi anni, la presenza di coloni in città vecchia, con soldati e guardie del corpo, è aumentata esponenzialmente. Infine l’area sacra della spianata delle moschee viene sempre più visitata da gruppi di ebrei ultranazionalisti scortati. Essi provocano i pochi fedeli ammessi dall’autorità israeliana: donne, vecchi e bambini.

Con in mente e nel cuore la sincera speranza che la pace giunga in quella terra martoriata a noi cara, chiediamo al governo italiano di adoperarsi all’interno dell’ONU affinché:

· cessino le violazioni del diritto internazionale e tutte le risoluzioni vengano rispettate;

· si riconosca nei fatti il diritto ad esistere di uno stato di Palestina senza ulteriori rinvii e senza porre pre-condizioni;

· si sospenda ogni accordo di collaborazione economico e militare con Israele fino al ripristino della legalità internazionale.

 

Società Civile per la Palestina