Nonostante l’affollato presidio in Piazza del Pantheon a Roma, la maggioranza dei senatori della Commissione Affari esteri del Senato (Partito Democratico e Forza Italia) ha votato contro la sospensiva relativa al CETA.

 

«Il voto in Commissione Affari Esteri del Senato è un vergognoso autogol a scapito di diritti, salute, ambiente e dell’agroalimentare italiano», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura e Progetti speciali di Greenpeace Italia. «La politica commerciale europea e nazionale deve diventare un volano per rafforzare i nostri diritti sociali e la salvaguardia del Pianeta, non uno strumento per favorire i profitti di pochi, a scapito dei cittadini. Questo accordo è e sarà inaccettabile fino a quando non avverrà un vero cambio di rotta».

Secondo Greenpeace, per un sistema commerciale trasparente, giusto ed equo, la globalizzazione deve essere governata da regole. Queste regole devono rispettare i valori nazionali e culturali, tutelare l’ambiente e la salute, consentire uno sviluppo sostenibile e attuare efficacemente gli obiettivi degli accordi delle Nazioni Unite quali l’Accordo sul clima di Parigi, la Convenzione sulla Biodiversità e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. I trattati ambientali, gli accordi sui diritti umani e gli standard internazionali del lavoro devono avere la precedenza sulle norme commerciali. Per questo l’organizzazione ambientalista ha definito dieci principi per garantire che il commercio operi a favore delle persone e del Pianeta e non per abbattere i diritti.

«Il 5 luglio saremo di nuovo in piazza a Montecitorio, con associazioni ambientaliste, agricole, sindacali e della coalizione #StopTTIP #StopCETA, per ribadire un forte e chiaro no al CETA», conclude Ferrario.

 

I 10 principi sugli accordi per gli accordi sul commercio di Greenpeace