Alla vigilia del secondo mese dalla scomparsa al Cairo del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“La richiesta di ‘Verità per Giulio Regeni’ è stata fatta propria da tutta la società italiana, che non accetterà versioni di comodo, né permetterà che cali il silenzio sulla vicenda. E se non ci saranno al più presto progressi verso la verità, e continueranno al contrario a circolare piste improbabili, riteniamo che il Governo debba andare oltre l’iniziativa diplomatica e valutare l’uso di tutti gli altri strumenti possibili: compresi quelli previsti dall’accordo di associazione tra l’Unione europea, i suoi stati membri e l’Egitto, e dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (di cui sia l’Italia che l’Egitto sono parti) che impone precisi obblighi internazionali di investigare fatti di tortura e di processare o estradare gli accusati di quei fatti.”

“Sul versante penale” ha aggiunto Marchesi “l’auspicio è che al termine delle indagini dei nostri investigatori, si possa procedere a incriminare anche in Italia i sospettati dell’uccisione di Giulio Regeni, utilizzando le norme del codice che permettono di processare gli autori di ‘reati politici’ commessi all’estero contro cittadini italiani. Sarebbe stato importante che tali future incriminazioni potessero qualificare le torture a cui è stato sottoposto Giulio non semplicemente come aggravanti dell’omicidio, ma per quello che sono, e cioè come ‘tortura’ secondo il codice penale. Purtroppo, vista la ben nota assenza del reato specifico di tortura nel nostro ordinamento, ciò non sarà possibile”.

Alla campagna “Verità per Giulio Regeni” hanno aderito sinora: 4 Regioni (Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Toscana), la Provincia di Bergamo e 62 Comuni (tra cui Bari, Bologna, Campobasso, Fiumicello, L’Aquila, Milano, Napoli, Palermo, Trieste e i Municipi Roma I, VIII e IX); 24 università tra cui gli atenei di Bologna, Cagliari, Milano, il Politecnico di Milano, Napoli (Federico II), Pisa, la Scuola Superiore di Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore (Pisa), Roma (La Sapienza), Roma (Tor Vergata), Roma Tre, Teramo, Torino, il Politecnico di Torino, Trieste, Udine, Venezia (Iuav), Sheffield (Regno Unito); 15 scuole e 10 biblioteche; 17 media (tra cui la Repubblica); 61 fra gruppi e associazioni. Innumerevoli sono inoltre le adesioni dei privati cittadini: messaggi di sostegno giungono ogni giorno, anche sui social network, da parte della società civile sia italiana sia estera.

L’elenco delle adesioni alla campagna “Verità per Giulio Regeni” è in continuo aggiornamento
http://www.amnesty.it/egitto-Verita-per-Giulio-Regeni

Dalle piazze al carcere: una generazione di giovani attivisti schiacciata dalla repressione in Egitto
http://www.amnesty.it/dalle-piazze-al-carcere-una-generazione-di-giovani-attivisti-schiacciata-dalla-repressione-in-egitto

Rapporto “Generation jail: Egypt’s youth go from protest to prison”
https://www.amnesty.org/en/documents/mde12/1853/2015/en/

Rapporto 2015-2016, capitolo Egitto
http://rapportoannuale.amnesty.it/sites/default/files/2016/Egitto.pdf