Durante la rivolta del Parco Gezi, in località Okmeydani a Istanbul, un ragazzino chiamato Berkin Elvan è stato colpito alla testa da un candelotto sparato dalla polizia. Dopo 269 giorni di coma, il giovane ha perso la vita. Il 5 Gennaio è il compleanno di Berkin e la sua famiglia ha reso pubblica una lettera in merito a questa data. L’abbiamo tradotta e la riportiamo integralmente.

“Il 5 Gennaio del 1999 era la data di nascita di Berkin.

La mattina del 16 Giugno 2013 Berkin aveva ancora 14 anni quando è stato colpito dalla polizia dello stato a Okmeydani due passi da casa nostra.

Invece l’11 Marzo del 2014 è il giorno in cui Berkin ha salutato per sempre la vita dopo 269 giorni di terapia intensiva in coma ed aveva 15 anni.

Berkin ormai non cresce più ed il tempo che passa non guarisce le ferite di un bambino morto.

Le persone che hanno ucciso Berkin tuttora non sono state portate davanti alla giustizia. In ogni caso non esiste un processo… Esiste soltanto un’inchiesta che non si riesce a concludere e non si vuole che sia concluso…

Esattamente come i processi inesistenti ed i sospettati non identificati e non portati davanti alla giustizia negli omicidi di Ahmet Atakan e Medeni Yildirim. Esattamente come gli autori che hanno causato la disabilità a decine di giovani facendoli perdere i loro occhi durante la rivolta di Gezi ed anche in questo caso come i processi che non esistono… Ed anche come non si riescono ad arrestare le persone che hanno colpito Lobna, Mustafa Ali e Okan Gocer con la volontà di ucciderli e come i processi che non esistono su questi casi…

Non contiamo nemmeno l’assasinio di Ethem Sarisuluk che ha preso una piccola condanna e la polizia che ha reso questo assasinio un eroe. E’ un altro caso vergognoso per questo Paese il fatto che gli assasini di Ali Ismail non siano ancora arrestati e quelli arrestati non abbiano ricevuto ancora una condanna…

Ed esattamente come gli assasini di Mehmet, Hasan Ferit e Abdullah siano difesi e protetti da parte dello stato presso i tribunali come se fosse in scena uno spettacolo teatrale di cui la sceneggiatura è stata scritta già prima.

In questo Paese non esiste la giustizia, non esiste un sistema giuridico, non esistono gli accusati e non esistono le pene…

L’unica cosa vera è che i bambini morti non crescono.”