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Sud America

Si aprono le celebrazioni per la Marcia Mondiale per la Pace a Quinta Vergara

In un luogo conosciuto come la Città Giardino del Cile, la comunità di Viña del Mar, famosa nel mondo per il suo Festival della canzone e nominata nel 2007 Città della Pace, si riuniranno, insieme a numerose organizzazioni regionali, istituzioni e artisti a sostegno della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, per celebrare il suo inizio in Nuova Zelanda.

Alberi per la pace

Su iniziativa dello Stato di Miranda in Venezuela, il 21 settembre scorso è stato piantato un bosco di alberi per celebrare la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. L’iniziativa ha visto la partecipazione di bambini, adulti e rappresentanti di diverse fedi, che hanno preso parte alla semina in un semplice e commovente evento.

Forte aumento della violenza in Honduras.

Dopo che Manuel Zelaya si è rifugiato nell’ambasciata del Brasile in Honduras, il governo di fatto ha scatenato una forte successione di azioni violente. Con bombe lacrimogene e gas iprite, si irrompe nelle case e nelle sedi di organizzazioni sociali e si catturano illegalmente le persone. Intanto si realizzano mobilitazioni nei paesi Latinoamericani in ripudio alla violenza.

I Popoli Originari argentini potranno avere i loro mezzi di diffusione

I Popoli Originari Argentini hanno manifestato pubblicamente il loro appoggio alla nuova Legge dei Servizi di Comunicazione Audiovisiva. Il nuovo contesto legale gli riconosce il diritto di prestare servizi di comunicazione ed ha tra i suoi obiettivi “la preservazione e la promozione dell’identità e i valori culturali dei popoli originari”.

Il Presidente dell’Ecuador Rafael Correa aderisce alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza

Con una dichiarazione pubblica al popolo ecuadoriano diffusa in televisione, il Presidente Rafael Correa ha manifestato adesione e appoggio alla mobilitazione planetaria per la pace, che passerà in Ecuador il 18 dicembre prossimo, quando l’equipe internazionale in marcia sarà ricevuta nella Plaza Grande “cuore di Quito” e testimone dei grandi fatti della storia nazionale.

“Dobbiamo impegnarci a lavorare per costruire un mondo senza violenza”

Lottatore per i diritti umani, il Consigliere Italo Cardoso (PT-SP) aderisce alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. “Nella mia funzione di Vice-Presidente della Commissione per i Diritti Umani della Camera di San Paolo, sono stato tra i primi a sostenere la Marcia che, ovunque passi, mi auguro possa incontrare persone che manifestano per la pace e per la libertà”.

Il Presidente del Paraguay, Fernando Lugo, aderisce alla Marcia Mondiale

“Nella speranza di poter contribuire a quanto ci siamo proposti nell’ambito dell’UNASUR, affinché il nostro continente sudamericano sia una regione di pace”. Così esprime Fernando Lugo il suo appoggio alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. L’iniziativa ha già ricevuto in America latinal’appoggio dei presidenti di Cile, Bolivia, Ecuador, Uruguay e Argentina.

Movimento per l’educazione popolare boliviano promuove l’azione globale contro le guerre

“In qualità di educatori siamo convinti che il deficit educativo delle nostre classi popolari dovuto all’incremento degli armamenti finisce col creare gli ambienti di violenza e di ingiustizia”, dichiara Ignacio Suñol, Direttore Nazionale di Fe y Alegría. L’organizzazione boliviana svilupperà attività su temi legati alla non violenza in 470 entità educative.

UNASUR ha perso la rotta

E’ deplorevole vedere i governi sudamericani lanciati in una nuova corsa agli armamenti. Se ancora non si è sfociati in guerre aperte nessuno assicura che domani i futuri governi non lo facciano. Ci spiegano che non si tratta di corsa agli armamenti ma di modernizzazione della difesa per combattere terrorismo e narcotraffico.

Leonardo Sbaraglia: “È importante sostenere la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza”.

Il famoso attore argentino, che ha superato le frontiere nazionali con la sua arte, ha aderito al progetto che dal 2 ottobre prossimo attraverserà ben 90 Paesi, dalla Nuova Zelanda all’Argentina, chiedendo il disarmo nucleare, il ritiro delle truppe dai territori occupati e la fine delle guerre. Inoltre denuncia la quantità di denaro investito nella produzione di armi.

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