Oggi a Roma, nonostante la pioggia e i pullman fermati, tantissimi al corteo nazionale per protestare contro la guerra di Erdogan al Rojava.

Numerose le comunità curde provenienti da tutta Italia, molti i movimenti presenti, le associazioni, le organizzazioni per i diritti umani, rappresentanti dei partiti, le confederazioni sindacali indipendenti USB e Cobas, i centri sociali e tantissimi studenti.

“La solidarietà è un’arma potente”, – ha affermato un rappresentante dell’Unione Sindacale di Base, presente in prima fila alla manifestazione, – continuiamo ad usarla, finché il Medio Oriente non sarà più ostaggio di alleanze e interessi di superpotenze che hanno già le mani macchiate di sangue.”

Colorate e numerose le donne curde, che insieme a tutti i partecipanti alla manifestazione hanno alternato agli slogan contro la guerra, musica, balli e canti popolari del Kurdistan.

Presenti alla manifestazione anche i rappresentanti del popolo cileno, che hanno ricordato i tanti popoli dell’America Latina e non solo, in lotta proprio in questi giorni contro un sistema iniquo e criminale, quello liberista governato da interessi economici, che uccide le persone, la pace e i diritti dei popoli.

Durante il corteo sono stati inoltre ricordati gli enormi interessi economici che l’Italia e l’Europa intera intrattengono con il governo di Erdogan, pagato finora oltre 6 miliardi di euro per respingere centinaia di migliaia di profughi e povere persone che scappano dalle guerre, proprio come quella che l’esercito turco ha mosso in queste settimane al popolo curdo in Rojava.  Guerre armate e rifornite con armi prodotte in occidente.