La settimana dedicata alla discussione del TPAN presso la sede Onu di New York volge quasi al termine, ma sono tante le impressioni e soprattutto le notizie collaterali agli incontri istituzionali su cui soffermarsi. Oltre alla plenaria, ovvero la riunione dell’assemblea generale degli stati parte al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN) sono avvenuti i cosiddetti eventi collaterali, tenuti dalle Organizzazioni Non Governative (ONG), qui presenti da tutto il mondo e affiliate alla grande famiglia ICAN (International Campaing to Abolish Nuclear Weapons), la più grande organizzazione non governativa che rappresenta la società civile a livello internazionale nell’impegno del disarmo mondiale.
Come sappiamo – e come tristemente ribadisco spesso – l’Italia è completamente assente in termini istituzionali. Nessun esponente del governo italiano è presente, neppure come solo osservatore; per ora noi italiani ed europei possiamo contare solo sulle forze della società civile, ovviamente forze contenute rispetto al contesto, ma molto determinate. La società civile è invece presente con Rete Pace Disarmo e Senzatomica (supportata dal fondo 8×1000 dell’istituto italiano Buddhista Soka Gakkai); nelle formazioni che personalmente prediligo e verso le quali pongo maggior attenzione per l’interessante lavoro di ricerca e di attivismo anche con pochi mezzi disponibili, troviamo Mondo senza Guerre e senza Violenza rappresentata da Sandro Ciani e, Associazione Carcere e Territorio, Confederazione internazionale Trade Union e il gruppo Disarmisti Esigenti (capo delegazione Alfonso Navarra) & Costituente Terra insieme a Pagoda della Pace da Comiso, Sicilia di Salvatore Schembari. A questo ultimo gruppo dedico un approfondimento per la varietà della proposta presentata nei due eventi collaterali del 3 e 4 marzo, nei quali sono emersi moltissimi punti importanti e anche originali rispetto alla linea madre tracciata da ICAN e in generale dal pacifismo italiano mainstream, il quale presenta alcune contraddizioni al suo interno (come del resto accade di riflesso nella politica italiana ed europea proprio in questi minuti mentre scrivo, nei confronti della guerra, della pace e del disarmo/riarmo). Su questo scriverò più avanti, dedicando un approfondimento specifico – ciò non toglie che la sola presenza qui e la partecipazione alla discussione del TPAN resta un atto importante, ma come spesso accade in Italia le questioni politiche portano molti a diventare più esclusivi piuttosto che inclusivi.
Il 3 marzo, di buon mattino, i Disarmisti Esigenti hanno presentato le proposte di Costituente Terra con un intervento di Paola Paesano -vicepresidente e rappresentante della parte integrata nel documento di Alfonso Navarra e Luigi Mosca (DE), dedicata al progetto per una costituzione della terra. Interviene anche Pagoda per la Pace con due documenti redatti da Salvatore Schembari e Gisella Tortula, letti in aula rispettivamente da giovani esponenti dell’associazione, Aiin Silvano e Monica Bertino, con temi umanisti e virtuosi; anche Giovanna Cifoletti dei Disarmisti Esigenti interviene con il documento A treaty of No First use (NFU) of nuclear weapons is apriority for men and women.
Durante questo primo incontro è intervenuto anche un prestigioso ospite, Sean Connor dell’International Peace Bureu (IPB) il quale ha tenuto un discorso in assonanza con le tematiche proposte dagli storici Disarmisti Esigenti Alfonso Navarra e Luigi Mosca, autori del Working paper depositato alla sede Onu, Ney York https://docs-library.unoda.org/Treaty_on_the_Prohibition_of_Nuclear_Weapons_ThirdMeeting_of_States_Parties_(2025)/TPNW_MSP_2025_NGO_26_Disarmisti_Esigenti.pdf
Si conclude poi l’evento con una performance proposta da Salvatore Schembari di Pagoda per la Pace, accompagnata da un discorso emotivo e profondamente umanista che sul finale invita tutti i presenti ad alzare le braccia come segno di resa di fronte al male della guerra. Si è trattato di un momento molto emozionante, capace di sciogliere le rigidità istituzionali, per tutti i presenti.
Il 4 marzo invece si è entrati nel merito del working paper di Disarmisti Esigenti (vedi link sopra), per i quali ho avuto il piacere di leggere l’introduzione memorandum redatto da Luigi Mosca, permettendo così di fissare i punti chiave delle argomentazioni dell’incontro:
-Cultura della Pace e della Cooperazione
-Clima, ambiente, sicurezza comune che include la cura per la madre terra (di Costituente Terra)
-Riflessioni su Russia e la posizione della Bielorussia rispetto al tema europeo, con un focus sui problemi rappresentati dai confini tra Bielorussia e lo spazio di circa 4000 km che la separano dall’Europa: da entrambe le sponde ci sono bombe a orologeria da disinnescare prima che esplodano, riproponendo così uno scenario come quello in Ucraina.
-Costruzione di un processo in grado di portare il livello della discussione a un livello giuridico, strumento utile allo stesso TPAN per poter davvero giungere all’effettiva eliminazione degli armamenti nucleari.
L’incontro affronta il tema della grave situazione geopolitica attuale, di cui è necessario tenere conto per suggerire una direzione al TPAN, mantenendo un atteggiamento realistico e concreto.
La questione della Bielorussia doveva essere affrontata, proprio in questo evento, direttamente da Olga Karach di Our House, attivista bielorussa al momento in esilio in Lituania, ma purtroppo, nonostante i diversi tentativi, non le è stato concesso il visto per poter entrare in territorio americano; così Giovanna Cifoletti, a nome di Disarmisti Esigenti, Costituente Terra e Pagoda per la Pace, ha dato voce al documento di Olga Karach, sviluppando la tematica politica della Bielorussia in questo momento storico così complicato.
Interviene anche Sandro Ciani, per conto di Alessandro Capuzzo e il suo working paper : Il TPNW consente la denuclearizzazione del Golfo Internazionale di Trieste nella regione euromediterranea dell’Alpe Adria, grazie al Trattato di Pace di Parigi che ne sancisce il disarmo e la neutralità.
Ciò che collega tutte molte di queste voci è certamente l’introduzione del No First Use (NFU) nella discussione globale, che in sintesi prevede che tutte le potenze nucleari aderiscano alla regola di non usare mai per primi le armi nucleari, come al momento solo la Cina garantisce.
Questo evento non finisce con la chiusura dei lavori, anzi, è proprio l’inizio di un percorso che ci porterà al 2027, quando l’assemblea voterà per la modifica del trattato. Giungeremo a una concretizzazione del TPAN, soprattutto perché in questo biennio si entrerà nel merito dell’aspetto giuridico per conferire al trattato una capacità attuativa; nel frattempo si aggiungono sempre più paesi e non smetteremo di coinvolgere sempre più società civile italiana, affinché anche il nostro governo si decida a considerare questo importantissimo documento che tutela l’intera umanità.










