L’attacco con droni ucraini stanotte su Mosca, che ha portato alla sospensione dei voli in due aeroporti e all’abbattimento di ben 337 velivoli senza pilota, segna un’ulteriore escalation della guerra.
Si tratta di un’offensiva di dimensioni senza precedenti. Non cambia la sorte della guerra, anzi, sottrae droni alla difesa militare dell’Ucraina sul proprio territorio. Ma a ben vedere questo attacco ucraino su Mosca contribuisce a cambiare i connotati della guerra, perché diventa molto difficile a questo punto definirla una semplice “guerra di difesa”.
È un paradosso evidente: quando Kiev è stata attaccata, si è levata una condanna unanime. Ora che è Mosca a essere colpita, si assiste a un silenzio assordante. È imbarazzante. Nessuna voce dai valorosi sostenitori della guerra in Ucraina sembra alzarsi per dissociarsi da questa nuova e inutile escalation, come se la guerra fosse comunque accettabile quando colpisce “il nemico”.
Ma non disperiamo: cari sostenitori della “guerra giusta” dissociatevi pubblicamente dall’attacco su Mosca se volete esibire la vostra coerenza.