Un soffio di storia del Novecento ha attraversato l’aula magna dell’Orientale con l’ex console in Argentina Enrico Calamai e il ricordo della sua eroica disobbedienza al Ministro degli Esteri Giulio Andreotti.

La sera del 7 marzo all’Università Orientale, a palazzo Giusso,  l’aula era piena di studenti e docenti e tutti hanno avvertito il brivido di quella testimonianza senza tempo, la storia di un uomo solo che seppe fare fronte ad un ordine disumano e salvò, a rischio della propria incolumità, quasi trecento italiani d’Argentina.

La vicenda di Enrico Calamai, giovanissimo diplomatico in forza all’ambasciata italiana in Cile (prima) e in Argentina negli anni del golpe Pinochet e della dittatura militare a Buenos Aires, ha tenuto per tre ore legati alla sedia tutti gli studenti e i docenti accorsi alla proiezione del film di Enrico Blatti sulla vita dell’eroico vice console.

È stata una serata irripetibile, come tutte quelle che accompagnano la proiezione di “Enrico Calamai, una vita per i diritti umani”, il piccolo capolavoro filmico di Enrico Blatti, conclusa da una standing ovation che celebra l’umanità che travolge l’ingiustizia del potere.

L’applauso liberatorio che si è sollevato dopo l’ultimo fotogramma è sembrato sancire la certezza che gli orrori di tutte le guerre possono dissolversi davanti alla fermezza di un uomo solo, al suo coraggio senza ambiguità, al senso dell’umano che non sarà mai sopito da alcuna crudeltà.

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli ha fortemente voluto che anche a Napoli ci fosse la prima di questo eccezionale documentario ed è lieto di ringraziare l’autore, il protagonista e il Rettore prof. Roberto Tottoli, il prof. Raffaele Nocera e tutti i docenti dell’Ateneo per avere accolto con entusiasmo e partecipazione questo momento di grande umanità, dedicato agli studenti e alla città, in queste ore in cui il rumore della guerra sembra avere coperto l’armonia della pietà di cui ancora è capace l’uomo.