In una suggestiva cerimonia tenutasi nella Sala dei Baroni dell’imponente Castel nuovo (Maschio Angioino) di Napoli questo pomeriggio, 10 novembre, il Sindaco Gaetano Manfredi ha consegnato la pergamena di cittadinanza onoraria per Julian Assange nelle mani della moglie, Stella Moris Assange, venuta per l’occasione nella città partenopea.
La 39enne avvocata e attivista per i diritti umani, vestita di verde chiaro, era visibilmente impressionata dal bellissimo ambiente duecentesco.
Hanno parlato, oltre al sindaco, i consiglieri proponenti dell’iniziativa, Sergio d’Angelo e Antonio Bassolino e i rappresentanti di Rete No Bavaglio e di Free Assange Napoli, che hanno sostenuto strenuamente da mesi questa iniziativa. Tutti hanno espresso apprezzamento e ammirazione per il giornalismo pionieristico del cofondatore del sito WikiLeaks.
In che cosa consisteva l’innovazione che Assange ha portato al giornalismo? Checché ne dicano i suoi detrattori, Assange non sottraeva affatto, con mezzi illeciti, i documenti scottanti che pubblicava sul suo sito WikiLeaks; invece, sono state le sue fonti a portargli spontaneamente le prove degli scandali governativi o aziendali di cui venivano a conoscenza. E l’hanno fatto in quanto Assange ha saputo garantire la protezione assoluta delle loro identità, tramite algoritmi crittografici di sua invenzione che neanche la CIA o la NSA sono riusciti a penetrare. Così, invece di correre appresso alle notizie, Assange se le faceva consegnare volontariamente dalle sue fonti: un vero capovolgimento di paradigma del giornalismo investigativo. E ha fatto tutto ciò con l’unico scopo di tutelare il nostro diritto di sapere quello che fanno realmente i nostri governanti in nostro nome.
La cerimonia al Maschio Angioino è stato solo uno dei tanti eventi che gli attivisti di Free Assange Napoli hanno organizzato per Stella Assange. Il giorno precedente le hanno fatto visitare il centro per vedere le opere da loro realizzate per Assange – come il chiosco in disuso tappezzato di finte pagine di giornale che lo elogiano. In seguito, Stella ha partecipato a un incontro-dibattito all’ex Asilo Filangieri sulle bugie di guerra, con Michele Giorgio (inviato de il manifesto dalla Palestina) e l’ex deputato ora reporter Alessandro Di Battista. Infine c’è stata la proiezione di un film su Assange, “Hacking Justice”, presso il Giardino Liberato.
Oggi, invece, gli attivisti di Free Assange Napoli hanno programmato un miriade di eventi per onorare la presenza di Stella Assange. Si è cominciato alle 10.30 con l’inaugurazione di un murale di Julian Assange in via Cisterna dell’Olio, seguita, presso il Cinema Modernissimo, da un incontro con gli studenti sul caso Assange e la libertà di informazione (accanto a Stella c’era la giornalista Stefania Maurizi). Si è svolta poi l’inaugurazione di un murale per Assange in via Ghisleri a Scampia, dove Stella ha tenuto una conferenza stampa intitolata “Verso il Day-X”, seguita da una cerimonia al Maschio Angoino con musica della Banda Basaglia e una messa in scena intitolata “Anything to say?” su testo di Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti della Regione Campana. La giornata si è infine conclusa con la proiezione serale del film “Ithaka, a fight to free Julian Assange” alla Fondazione Foqus nei Quartieri Spagnoli.
A Scampia il Presidente del Municipio Nicola Nardella inaugura un murale di Julian Assange realizzato dall’artista Trisha Palma (al centro) alla presenza di Stella Assange (a sinistra).
Il titolo della conferenza stampa di Stella Assange, “Verso il Day-X”, fa riferimento al giorno fatidico che sta per arrivare, forse entro un mese. Attualmente, suo marito è tenuto in custodia cautelare nella prigione londinese di Belmarsh, in attesa di essere estradato negli Stati Uniti per un processo e una probabile sentenza di 175 anni di carcere duro. Ma i suoi legali hanno contestato la legittimità dell’estradizione e l’Alta Corte britannica dovrà pronunciarsi in merito: quel giorno viene chiamato “Day-X” e attivisti in tutto il mondo si stanno preparando per contestare un’eventuale rigetto del ricorso.
Il titolo della messa in scena, “Anything to say?” (Avete qualcosa da dire?) si riferisce alla famosa statua realizzata in bronzo dallo scultore Davide Dormino, presente all’evento, che raffigura a grandezza naturale Julian Assange accanto a Chelsea Manning ed Edward Snowden – tre eroi moderni che hanno osato dire la verità in faccia al potere, mettendo a rischio la propria libertà. La statua è itinerante: ultimamente è stata in Svizzera.
Dall’ 8 all’ 11 novembre, dalle 9 alle 18.30, è stata allestita una mostra dedicata a Julian Assange nella Sala Armeria del Maschio Angioino. Si potranno vedere i disegni di Gianluca Costantini, “The Social Drawing”, e le fotografie di Antonietta Chiodo in collaborazione con Free Assange Italia. Ogni sera, poi, ci saranno proiezioni sulle facciate di vari edifici napoletani e una live performance a cura di SOCIALaser.
Gli eventi in onore di Stella Assange si concluderanno sabato 11 novembre con una mostra in piazza Dante con il contributo di Dolores Melodia.