Da giovedì 2 novembre, l’Iran presiederà il Forum sociale del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Questa scelta risale a maggio quando, attraverso una lettera firmata, Vaclav Balek, presidente dell’Agenzia Onu per i rifugiati, annunciò la nomina di Ali Bahreini, ambasciatore e rappresentante permanente della Repubblica Islamica dell’Iran alle Nazioni Unite, come presidente dell’incontro annuale inerente «il contributo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione alla promozione dei diritti umani, anche nel contesto della ripresa post-pandemia»[1].

Tale scelta scatenò subito la protesta del Centro per i Diritti Umani in Iran (Chri), che bollò la designazione come «un oltraggio»[2] richiedendone il ritiro. Hadi Ghaemi, direttore del Chri, in merito alla questione dichiarò: “La nomina di un funzionario iraniano a presiedere un organo dell’Unhrc, mentre il Consiglio sta indagando sul massacro di centinaia di manifestanti pacifici da parte della Repubblica islamica, riflette una scioccante cecità etica”[3]. Il Chri inoltre sottolineò: “Date le gravi violazioni dei diritti umani della Repubblica islamica e la sua gestione catastrofica e politicizzata della pandemia di Covid-19, in cui il suo rifiuto di importare vaccini occidentali è costato centinaia di migliaia di vite, è inspiegabile che il presidente di turno dell’Unhrc, l’ambasciatore ceco Vaclav Balek scelga l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite”[4].

A fine luglio, Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, rispondendo a un’interrogazione dell’europarlamentare Gianna Gancia, Lega Nord gruppo Identità e Democrazia, che in merito alla scelta dell’Iran parlava “di uno schiaffo in faccia”[5], disse che si trattava di una questione di rotazione regionale sottolineando inoltre come l’Ue abbia intrapreso “azioni diplomatiche per condannare fermamente le violazioni dei diritti umani da parte delle autorità iraniane e la repressione dei manifestanti da parte delle autorità iraniane all’indomani della morte di Mahsa Amini in custodia della polizia”[6].

Non è dello stesso parere l’Ong Un Watch, l’organizzazione non governativa con sede a Ginevra la cui missione dichiarata è “monitorare le prestazioni delle Nazioni Unite sulla base della propria Carta”[7], che critica Borrell. Hillel Neuer, direttore esecutivo dell’Ong Un Watch, ha dichiarato: «Il gruppo asiatico, a cui appartiene l’Iran, ha ricoperto la posizione quattro volte negli ultimi sei anni, negando rotazioni a diversi altri gruppi regionali. La nomina dell’Iran può essere annullata da una riunione speciale del Consiglio prima di giovedì. Chiediamo al signor Borrell di agire. È tempo che tutte le democrazie alle Nazioni Unite smettano di legittimare regimi assassini, in violazione dei principi fondanti dell’organismo mondiale, e inizino invece a chiamare i responsabili a risponderne. Il regime omicida di Teheran è responsabile di un’impennata delle esecuzioni, applicate in modo sproporzionato alle minoranze, e dell’oppressione di donne e ragazze. La recente morte della sedicenne Armita Geravand, dopo essere stata aggredita in metropolitana dalla polizia morale iraniana per non aver indossato l’hijab obbligatorio, ci ricorda che si tratta di un regime crudele che non appartiene a nessun organismo delle Nazioni Unite per i diritti umani, figuriamoci come presidente»[8].

La campagna di protesta di Un Watch è inoltre supportata da una petizione che è stata firmata da oltre 90 mila persone che chiedono all’Onu di revocare la presidenza iraniana del forum sociale.

La nomina dell’Iran rappresenta una scelta scellerata che va contro la salvaguardia e la tutela dei diritti umani, infatti basta guardare il rapporto fatto da Amnesty International sull’Iran https://www.amnesty.it/rapporti-annuali/rapporto-2022-2023/medio-oriente-e-africa-del-nord/iran/

Recentemente Amnesty ha inoltre dichiarato:

«Le autorità iraniane stanno compiendo una strage di stato sotto la veste di esecuzioni giudiziarie. Sono state messe a morte persone condannate per reati di droga, manifestanti, dissidenti politici e membri di minoranze etniche oppresse. Nei primi cinque mesi del 2023 sono state già eseguite quasi 300 condanne a morte. Nel solo nel mese di maggio, le autorità hanno ucciso in media tre persone al giorno. Questa arbitraria privazione della vita delle persone deve finire. Quest’anno, circa il 20% delle esecuzioni registrate riguardano i membri della minoranza etnica beluci, sebbene costituiscano solo il 5% della popolazione iraniana. Nei primi cinque mesi di quest’anno, le esecuzioni di persone condannate per reati legati alla droga sono triplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Queste esecuzioni colpiscono maggiormente le comunità più impoverite. Le autorità hanno messo a morte persone anche solo per i loro messaggi sui social media e per rapporti sessuali tra adulti consenzienti. Le autorità iraniane stanno intensificando il ricorso alla pena di morte come strumento politico di repressione. Stanno usando questa punizione estrema, crudele e disumana per tormentare e terrorizzare le persone in Iran e imporre il silenzio e la sottomissione. La comunità internazionale deve a chiedere immediatamente all’Iran di imporre una moratoria ufficiale su tutte le esecuzioni, inviare rappresentanti a visitare i bracci della morte e chiedere di poter assistere ai processi degli imputati che rischiano la pena capitale»[9].

Fonti: https://www.open.online/2023/10/31/iran-presidenza-forum-onu-diritti-umani-protesta-stati-responsabilita/; https://www.amnesty.it/rapporti-annuali/rapporto-2022-2023/medio-oriente-e-africa-del-nord/iran/; https://www.amnesty.it/appelli/iran-28-persone-rischiano-lesecuzione-in-relazione-alle-proteste/; https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/iran-presiedera-forum-onu-diritti-umani-protesta/; https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/iran-presiede-il-forum-sui-diritti-umani-dagli-attivisti-alla-politica-esplode-la-protesta_PN5qLYjfxbfMxYTtup0Uy

[1] Cit da: https://www.open.online/2023/10/31/iran-presidenza-forum-onu-diritti-umani-protesta-stati-responsabilita/

[2] Ibidem

[3] Cit da: https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/iran-presiede-il-forum-sui-diritti-umani-dagli-attivisti-alla-politica-esplode-la-protesta_PN5qLYjfxbfMxYTtup0Uy?refresh_ce

[4] Ibidem

[5] Cit da: https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/iran-presiedera-forum-onu-diritti-umani-protesta/

[6] Ibidem

[7] Ibidem

[8] Cit da: https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/iran-presiede-il-forum-sui-diritti-umani-dagli-attivisti-alla-politica-esplode-la-protesta_PN5qLYjfxbfMxYTtup0Uy?refresh_ce

[9] Cit da: https://www.amnesty.it/appelli/iran-28-persone-rischiano-lesecuzione-in-relazione-alle-proteste/