Domani, venerdì 28 aprile alle ore 11 in contemporanea davanti al Consolato egiziano di Milano  (Via Timavo, 17) e all’ Ambasciata egiziana a Roma (Via Salaria, 267) Festival dei Diritti Umani, Fondazione Diritti Umani con Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Associazione Lombarda dei Giornalisti, Fondazione Roberto Franceschi, Articolo 21 e Aidi – Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia promuove un sit-in per rendere pubblici i nomi degli imputati, perché non ci siano dubbi sulla loro identità e sulla notorietà del processo a loro carico.

Festival dei Diritti Umani e i diversi proponenti ricordano come il processo Regeni sia sostanzialmente congelato perché gli alti funzionari della National Security egiziani Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abedal Sharif, imputati per il sequestro, le torture e l’omicidio del giovane ricercatore italiano fingono di non sapere di essere chiamati a processo e si rifiutano di eleggere un domicilio in Italia e di ricevere le notifiche.

Una vicenda assurda e inaccettabile dopo che la notizia della tragedia di Regeni ha fatto il giro del mondo.

“E’ un diritto difendersi in un regolare processo, non certo mancare di rispetto ai familiari e ai cittadini sottraendosi alla giustizia”, dichiara Danilo De Biasio Responsabile del Festival dei Diritti Umani “il prossimo Festival dei Diritti Umani che si terrà a Milano dal 3 al 6 maggio presso il Memoriale della Shoah vuole essere un momento in cui ricordare le tante ingiustizie, le tante violazioni dei diritti umani nel mondo. E la negata giustizia ai familiari di Giulio Regeni rientra in questo ambito. Al di là delle parole e delle promesse speriamo che dal governo italiano vengano segnali concreti e non silenzi di tomba”.