Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, all’interno del calendario degli eventi per celebrare il ventennale della sua fondazione, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato Resistenza e Costituzione per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana del Consiglio Regionale del Piemonte, ospita negli spazi di Palazzo San Celso la mostra temporanea del titolo “Oradour Sur Glane” di Pier Paolo Viola e Valerio Bianco in collaborazione con Alliance Française Torino, Institut Français Italia, Centre de la Mémoire d’Oradour sur Glane, Istoreto – Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, A.N.C.R. – Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Polo del ‘900 di Torino, con il patrocinio del Consolato Generale di Francia a Milano, della Città di Torino e della Circoscrizione 1 della Città di Torino. L’inaugurazione ufficiale, aperta al pubblico, avrà luogo giovedì 2 marzo alle 18:00. La mostra resterà aperta al pubblico dal 3 marzo al 2 aprile.

La mostra “Oradour Sur Glane” di Pier Paolo Viola e Valerio Bianco a cura di Chiara Miranda vede come protagonista il villaggio di Oradour sur Glane, distrutto dalle truppe SS il 10 giugno 1944 e presenta, in occasione del mese in cui ricorre la giornata internazionale della Francofonia (20 marzo), una selezione di immagini dall’alto valore iconico ed evocativo di un luogo di memoria fortemente identitario per la cultura e la storia francese novecentesca e per l’Europa nata dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale.

Il massacro di Oradour-sur-Glane

Fu un crimine di guerra avvenuto il pomeriggio del 10 giugno 1944, durante la seconda guerra mondiale, nel
borgo francese di Oradour sur Glane, da reparti della 2ª divisione corazzata SS Das Reich, comandata dal Brigadeführer Heinz Lammerding, come rappresaglia per l’uccisione, da parte di alcuni maquisards, dello Sturmbannführer Helmut Kämpfe. Durante l’azione vennero trucidate 642 persone e il paese fu dato alle fiamme; dopo la fine della guerra questo non fu ricostruito e venne lasciato come museo memoriale all’aperto.

Le biografie dei fotografi

Pier Paolo Viola – Nato nel 1956 a Torino, vive a Carmagnola. Ha iniziato l’attività fotografica alla fine degli anni Settanta, alternando il reportage di viaggio alla ricerca estetica in ambito industriale. Dal 1995 fa parte del gruppo di lavoro “Il Terzo Occhio photography”, con il quale partecipa alla realizzazione di progetti tematici prevalentemente incentrati sul territorio, ma anche concettuali, finalizzati alla presentazione di esposizioni e pubblicazione di volumi d’arte. Nell’attività individuale predilige recentemente il paesaggio interpretato come espressione sintetica degli elementi della natura, valorizzandone gli aspetti grafici, ma anche il reportage e il paesaggio urbano, con il quale, attraverso una visione meno didascalica, evidenzia gli aspetti contrastanti o austeri del contesto quotidiano.

Valerio Bianco – Nato ad Avellino, vive a Torino, si occupa di fotografia da metà degli anni Ottanta. Maggiormente attratto dalla fotografia in bianco e nero e dal suo processo di realizzazione ne interiorizza e ne approfondisce le varie peculiarità. La sua ricerca fotografica è orientata verso il reportage con tematiche sociali legate al territorio e al paesaggio, dove il reale diventa traccia per una rappresentazione visiva trasfigurata. Attualmente la sua ricerca prosegue verso un approfondimento del linguaggio comunicativo, indagando i segni che accompagnano la società contemporanea. Dal 1995 è tra i fondatori del gruppo di ricerca “Il Terzo Occhio photography” con il quale partecipa alla realizzazione di progetti espositivi e di pubblicazioni. Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero.

“Per un Museo di storia e di storie come il nostro è importante presentare una mostra temporanea che ci ricorda come sia simile la storia di Resistenza, Deportazione e Guerra che la Francia e l’Italia hanno vissuto e come sia forte il legame che unisce i due Paesi, gettando le basi per quella comune identità repubblicana e democratica che prenderà compiutamente forma dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questa mostra, insomma, vuole essere approfondimento visivo, narrativo e didattico per tutti coloro che sono interessati a comprendere i legami e la storia comune di due Nazioni, che sulle macerie della guerra e sull’eredità della Liberazione hanno posto le fondamenta della comune Casa europea”.

Roberto Mastroianni, Presidente del Museo Diffuso della Resistenza

Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino è aperto al pubblico dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00. Per informazioni: tel. 011/01120780; receptionsancelso@polodel900.it.

www.museodiffusotorino.it