Oggi a Milano si sono svolti in contemporanea due presidi organizzati dalla comunità curda e appoggiati da attivisti del centro sociale Cantiere, da Rifondazione Comunista e dalla FAI per cercare di accendere i riflettori sulla repressione del governo turco nei confronti del popolo curdo. Le notizie sono frequenti, ma in questi giorni si sono intensificate: sembra che la “coltre” stesa sulle informazioni tutte rivolte alla guerra in Ucraina permetta negli altri angoli del mondo di fare le proprie sporche operazioni nel silenzio più totale.

Più composto il presidio in Piazza Fontana, più movimentato e rumoroso quello davanti alla sede della RAI, dove per un certo tempo si è stati dentro l’atrio gridando a gran voce la vergogna del silenzio dei mezzi di informazione sul sangue versato dal popolo curdo.

L’esperienza e la resistenza in Rojava sono sottoposte a continui attacchi. Pur schiacciato tra Siria, Iraq, Turchia, con il sostegno della solidarietà e ricordando sempre la detenzione del suo leader Ocalan, il popolo curdo non smetterà di fare il possibile per rompere questo silenzio complice.

Foto di Andrea De Lotto