Il 21 aprile la Corte Suprema ha annullato la condanna inflitta nel 2017 a due soldati che avevano avuto una relazione omosessuale consenziente. I due soldati erano stati condannati a tre e a quattro mesi per violazione dell’articolo 92.6 del codice militare che punisce gli “atti indecenti” con pene fino a due anni di carcere.

La Corte ha stabilito che ai due soldati, peraltro fuori servizio, sono stati violati i diritti all’autonomia sessuale, alla non discriminazione, all’uguaglianza e alla dignità.

Le organizzazioni sudcoreane per i diritti umani puntano ora all’abolizione dell’articolo 92.6, a causa del quale 20 soldati sono tuttora sotto inchiesta e rischiano il carcere.