Osservare come vengono “somministrate” le informazioni è secondo me molto interessante, educativo, necessario per la propria salute mentale e anche divertente. Mi permetto un’analisi breve e superficiale di quanto in questi giorni sta attirando molto l’attenzione. Il 31 marzo il TG1 apre con la notizia di arresti per un caso di spionaggio militare. La notizia è in sintesi questa: l’ufficiale della Marina Militare italiana Walter Biot ha venduto documenti sensibili per i sistemi di sicurezza della NATO a un agente russo per la cifra di 5.000 euro.

Durante il servizio vengono mostrate immagini di repertorio, con un uomo con una valigetta e piedi che si intravedono al di là di un’auto, il tutto come se fosse un film di spionaggio. Non manca a un certo punto la foto di Putin con occhiali a specchio, tipica dell’immaginario dei film americani sulle spie. Ovviamente vengono alcuni dubbi sul fatto che un telegiornale serio ricostruisca le notizie di cronaca con una scenografia da film, ma questo è in sé il minore dei problemi. Osserviamo la notizia. L’ufficiale è un impiegato di medio rango che lavora in un ufficio al Ministero della Difesa. Non è strano che con questo incarico possa accedere a informazioni così importanti? Se fosse vero bisognerebbe rivedere tutta l’organizzazione della sicurezza nazionale. Ma anche riorganizzare la NATO, visto che per questa vendita di informazioni è in pericolo tutto il sistema di difesa dell’Alleanza! Almeno la notizia cosi è stata presentata. E questo signore vende queste informazioni sensibili e decisive per tutto il pianeta alla modica cifra di 5.000 Euro! Evidentemente la crisi economica e l’inflazione hanno colpito anche il settore dello spionaggio! Davvero sembra una notizia fatta da Pippo e Paperino per un pubblico di bambini a cui piacciono i fumetti e le favole.

Quando osservo come si manipola l’informazione non metto in discussione la verità del fatto, perché in generale non vengono date informazioni completamente false. La manipolazione è nella forma con cui il fatto viene presentato. Nella comunicazione è molto più importante quello che non viene detto che quello che viene detto esplicitamente. Il “sottinteso” è molto più forte perché supera la barriera della razionalità e fa sì che il soggetto completi attivamente l’informazione. Questo partecipare attivamente da parte dell’ascoltatore fa sì che la notizia diventi più reale ed emotivamente intensa.

Mettiamo da parte idee ingenue come l’obbiettività dell’informazione. Questa è essenzialmente impossibile, perché la coscienza struttura sempre la realtà, organizza sempre i dati in un orizzonte temporale che è la propria vita, con le proprie esperienze, con i propri interessi, ecc. Ci troviamo sempre di fronte a una narrazione. Già la scelta e l’ordine delle notizie da dare mostrano un’intenzione e un interesse. Il TG1 ha aperto con questa notizia, come dire: “Udite, udite, questa è la cosa più importante di tutte”. Ma poi la notizia è quasi ridicola. Credo che casi di spionaggio avvengano tutti i giorni in qualsiasi parte del mondo, a tal punto che ormai non fanno più notizia. E quando si tratta di qualcosa di veramente importante il “pubblico” non ne viene informato. Poi il fatto dei 5.000 euro rende il tutto quasi surreale. Ma per avere un impatto sul “paziente” a cui si somministra la “dose”, si ricorre alla scenografia da spionaggio e per un attimo si fa intravedere, ma senza dirlo, chi è il vero nemico: Putin con gli occhiali a specchio! Tra l’altro l’atmosfera è vecchia di cinquant’ anni, con fotocopie, valigette in pelle, parcheggi di auto… Due sono le ipotesi: o chi ha preparato la “dose” è un poco anzianotto e l’ha fatto in base ai suoi ricordi dei film di spionaggio degli anni ’60, o si è usato volutamente questo paesaggio da guerra fredda credendo che avrebbe avuto maggior impatto sul ”paziente”.

In questa favoletta si è individuato il nemico: la Russia, ma in particolare Putin. Ma chi è il danneggiato che successivamente da grande eroe interverrà per proteggere il popolo e ristabilire la giustizia e la libertà? La notizia lo dice chiaramente: la NATO. Il Ministero della Difesa italiana è solo un intermediario tra i due contendenti, non ha un ruolo da vero protagonista.

Forse non è fuori luogo ricordare che eventi molto più significativi, almeno dal mio punto di vista, come lo spionaggio sistematico attuato dagli americani nei confronti dei leader dei paesi europei e in particolare il fatto che la CIA spiava Berlusconi quando era premier, nei telegiornali ebbero uno spazio minimo e senza tutta la scenografia e l’enfasi a cui abbiamo assistito ora. E questo è coerente, perché l’intenzione è chiara: il “paziente” non deve pensare che gli Stati Uniti siano cattivi e possano essere il nemico. Non dimentichiamoci che ci troviamo all’interno di un romanzo più ampio, cominciato alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con il Salvatore giunto dall’altra parte dell’Oceano Atlantico.

Come continuerà ora la favola? Bisogna seguire le puntate successive. Di solito queste campagne sono organizzate a puntate, come i serial crime americani. E’ questo il metodo usato per esempio con la guerra in Libia e l’uccisione di Gheddafi. La campagna durò circa un mese. In varie “puntate” si cominciò a mostrare il volto del dittatore che non rispettava i diritti umani, fino a quando, ormai manipolata l’opinione pubblica, francesi, inglesi e americani sferrarono il colpo, assassinando sotto gli occhi di tutti un Capo di Stato.

Tornando al nostro serial il giorno dopo il TG1 ha aggiunto alcuni elementi. L’ufficiale italiano viene presentato come una persona disperata che deve aiutare la figlia. Ovviamente non si usa la parola traditore, come normalmente si fa in questi casi, perché non bisogna spostare l’attenzione e la concentrazione dal vero nemico, che è la Russia. Poi si è ripreso a parlare di un certo Navalny che l’Occidente deve salvare in nome dei diritti umani, usando un copione già utilizzato per altri film. Il principe che salva la principessa prigioniera è sempre molto cool.

Probabilmente la notizia andrà sfumando e alcuni dettagli verranno aggiustati, tanto l’obbiettivo è stato già raggiunto: “installare” nella coscienza dei cittadini “pazienti” una sensazione sgradevole e di rifiuto al solo pronunciare la parola Russia.

Questo serial in realtà è già cominciato diversi anni fa, ma quando la produzione cinematografica è passata nelle mani di Trump si è preferito girare pellicole su altri temi, come gli immigrati, i muri col Messico… che tanto piacevano al pubblico americano. La produzione è ora tornata saldamente nelle mani delle industrie militari e si è cominciato a girare le scene della nuova stagione del serial, intitolata “America is back”. L’attore protagonista Biden ha esordito nella prima puntata dal titolo: “Putin è un killer”.

Un’altra ipotesi è che siamo veramente in presenza di fatti reali e molto gravi, ma che non vanno raccontati al pubblico. E se non si può dire la verità vera perché si dice una verità falsa? Anche in questo caso ipotetico saremmo in presenza di una manipolazione indegna di un paese democratico.

Intanto in un’altra realtà, non quella delle favole, si ostacola la realizzazione del Nord stream 2 che porterebbe gas economico dalla Russia all’Europa e si impedisce l’uso del vaccino Sputnik che, data la dipendenza dell’Europa da aziende farmaceutiche senza scrupoli, poteva rappresentare una valida alternativa… Ma questo va oltre le poche osservazioni che si volevano fare sul modo in cui il servizio pubblico nazionale informa i propri cittadini in questo difficile e movimentato XXI secolo.