Con il 31 gennaio 2021, alla conclusione del Mese della Pace, è terminata la raccolta di adesioni al documento in cui si chiedeva la ratifica da parte dell’Italia del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari; l’eliminazione di tutte le armi nucleari dal territorio del nostro Paese; la sospensione dei lavori di ampliamento della base di Ghedi (BS) dove dovrebbero essere ospitati gli F35 in grado di trasportare i nuovi ordigni atomici.

L’iniziativa, nata con l’obiettivo di coinvolgere il più possibile il mondo cattolico bresciano sui temi della lotta pacifista, ha avuto risultati molto positivi. Il documento è stato promosso da 17 esponenti cattolici tra cui quattro sacerdoti, due missionari, la presidente uscente dell’Azione cattolica, due aclisti, un esponente del Movimento dei Focolari, una figura di spicco del volontariato bresciano e alcuni componenti di Pax Christi.

Il documento è stato sottoscritto dalle Acli provinciali e da 56 circoli locali delle Acli, dall’Azione Cattolica diocesana e da diversi gruppi parrocchiali di AC, dalla Cooperativa cattolico-democratica di Cultura, dal Movimento dei Focolari, da Pax Christi, dalle Comunità missionarie dei saveriani e dei comboniani, da altri gruppi missionari locali, dalla S. Vincenzo, dagli Scout, da diversi gruppi della Caritas, dalle suore Mariste, dalle suore canossiane, dalle suore Paoline, da Noi Siamo Chiesa, da Mani Tese, dalla rete Radié Resch e da altre realtà locali; poi da diverse decine di parrocchie e di Unità Pastorali, da una quarantina di sacerdoti a titolo personale; poi ancora da esponenti del mondo universitario, della società civile e del volontariato.

I primi firmatari di quel documento volevano privilegiare le adesioni legate all’associazionismo, ma poi spontaneamente sono giunte centinaia di adesioni singole, sempre. Come pure molti, sia singoli che associazioni sempre del mondo cattolico, hanno chiesto da altre province di poter sottoscrivere il documento.

Alla vigilia dell’entrata in vigore del Trattato Onu (22 gennaio 2021) è arrivato anche un documento del vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, che sottoscriveva la richiesta al Governo e al Parlamento italiano di ratificare il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari e invitava “gli artigiani della pace” a continuare con coraggio nella loro attività.

Un documento di piena condivisione dell’iniziativa è giunto anche da mons. Domenico Sigalini, di Dello (BS), vescovo emerito di Palestrina, assistente nazionale dell’Azione cattolica italiana dal 2007 al 2014, organizzatore con Giovanni Paolo II delle Giornate Mondiali della Gioventù.

Il documento verrà consegnato, con tutte le sottoscrizioni cattoliche, ai parlamentari bresciani, al Sindaco di Brescia e al Presidente del Consiglio Comunale di Brescia, al Presidente della Provincia di Brescia, al Sindaco di Collebeato come rappresentante dei 54 Sindaci bresciani che hanno aderito alla campagna “Italia Ripensaci”, al Prefetto e al sindaco di Ghedi.

Ad ognuno verrà chiesto di attivarsi, nella parte di propria competenza, per il perseguimento degli obiettivi indicati nel documento.

Copia del documento con tutte le adesioni verrà consegnata anche al vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada per far sentire la sua voce affinché la Conferenza Episcopale Italiana si esprima in modo chiaro e netto nella richiesta al Governo e al Parlamento italiani di ratificare il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari.

Questa esperienza intende indicare una strada del maggiore coinvolgimento possibile per fare rete contro la guerra. Se in tutte le diocesi e a livello nazionale l’associazionismo si facesse sentire su questo tema in modo chiaro e unitario, la politica non potrebbe certo far finta di niente.

I ripetuti interventi di Papa Francesco sono un invito a percorrere con coraggio questa strada, andando oltre il protagonismo individuale, al fine di rendere possibile il raggiungimento di determinati obiettivi.

La voce del mondo cattolico unitamente a quella della società civile e di altre confessioni religiose, che da tempo in forma sempre più diffusa chiedono al nostro Paese la ratifica del Trattato Onu, può riuscire a orientare la politica sulle strade della pace e del disarmo nucleare.

Come ricordano i promotori, riprendendo le parole di Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti” :

“L’eliminazione totale delle armi nucleari diventa sia una sfida sia un imperativo morale e umanitario”.

I promotori: Don Alfredo Scaratti, Andrea Franchini, Angelo Onger, Anna Scalori, Anselmo Palini, Dante Mantovani, don Fabio Corazzina, don Gabriele Scalmana, Giorgio Zubani, padre Girolamo Miante, Giuliana Sberna, Luigi Manfè, padre Mario Menin, Mauro Scaroni, Rosalba Panaro, don Umberto Dell’Aversana, Urbano Gerola.