Sabato 23 gennaio 2021 dalle 15 alle 17

Memoriale della Shoah, Binario 21, Stazione Centrale, Milano

Evento organizzato da Porti Aperti e permesso di soggiorno per tutti e tutteAbba Vive, Cambio Passo, SMS Spazio di Mutuo Soccorso

Mai più lager, mai più deportazioni, mai più rastrellamenti.

Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz venivano abbattuti dalla sessantesima armata dell’esercito sovietico ed i pochi sopravvissuti, ridotti pelle e ossa e distrutti dalle atroci violenze subite, venivano liberati.

“Mai più” si urlava dopo l’orrore della Shoah.

Oggi non esiste un dittatore a cui attribuire quanto sta accadendo dentro e fuori i confini dell’Europa e siamo tutte/i testimoni delle costanti violazione dei diritti umani, delle convenzioni internazionali e dei principi fondanti delle democrazie moderne. Gli Stati europei hanno istituzionalizzato un sistema di abusi nei confronti dei migranti, affidando a terzi l’uso sistematico della violenza.

Assistiamo a scene strazianti di uomini, donne e bambini obbligati a vivere nelle condizioni più miserabili e disumane, respinti, anche quando hanno diritto a presentare una richiesta di protezione internazionale, bloccati in un limbo indefinito di deportazioni tra Stati.

A distanza di venti anni, ancora nel 2021 assistiamo alle drammatiche conseguenze della mancanza in Europa di un sistema comune d’asilo e di politiche che siano davvero in grado di restituire dignità a persone in cerca di un futuro migliore, senza occuparsi solo del loro contenimento; ma finanziando invece corridoi umanitari, operazioni di soccorso in mare, canali di accesso regolare, politiche di inclusione, non Frontex, né le milizie libiche, né il governo turco, né organizzazioni paramilitari.

La situazione delle persone che si muovono sulla Rotta Balcanica per scappare da fame, guerre e violenze è inaccettabile e deve essere risolta immediatamente.

L’Unione Europea e i suoi Stati membri sono direttamente responsabili della sofferenza fisica e psicologica di queste persone quando negano loro i bisogni più elementari e i diritti fondamentali.

Dalle condizioni inaccettabili dell’accoglienza nel campo di Lipa, ai respingimenti indiscriminati che non risparmiano nemmeno i soggetti più vulnerabili, costringendo i migranti al cosiddetto “GAME” durante il quale, come dimostrano le testimonianze, subiscono violenze di ogni genere.

Pretendiamo risposte immediate da parte di tutte le istituzioni europee per scongiurare conseguenze ancora più drammatiche per la vita di migliaia di persone intrappolate, e chiediamo anche soluzioni di lungo termine, che rispettino i diritti fondamentali dell’uomo, sanciti dalle carte costituzionali e dalle convenzioni internazionali in vigore.

Invitiamo le associazioni, le ONG e tutte le persone che vogliono vivere in uno stato di diritto, rispettoso della vita ad unirsi a noi.

MANIFESTIAMO INSIEME PER ESIGERE DAL GOVERNO ITALIANO E DALL’UNIONE EUROPEA:

L’evacuazione umanitaria dai campi di Bosnia Erzegovina e zone limitrofe;
La fine della politica dei respingimenti;
L’apertura di corridoi umanitari e canali regolari di ingresso affinché le persone possano muoversi in sicurezza;
La cessazione delle violenze da parte della polizia;
La chiusura dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in tutta Europa;
Un piano concreto per la soluzione delle crisi umanitarie legate al fenomeno migratorio.