Mentre Julian Assange si oppone all’estradizione statunitense all’Old Bailey di Londra, oggi più di
cento eminenti personalità politiche, tra le quali tredici capi di stato passati e presenti, numerosi
ministri, parlamentari e diplomatici, hanno denunciato l’illegalità del processo e hanno presentato
ricorso per il suo rilascio immediato.

I 165 politici, provenienti da 27 paesi diversi e dall’intero spettro politico, si sono uniti a 189 tra
avvocati, giudici, accademici legali e associazioni di avvocati internazionali e indipendenti,
sostenendo la loro lettera aperta al governo del Regno Unito, che avverte che la richiesta di
estradizione statunitense e i procedimenti di estradizione violano le leggi nazionali e internazionali,
così come il diritto a un processo equo e altri diritti umani, inoltre minacciano la libertà di stampa e
la democrazia stessa.

I politici che sostengono la richiesta di liberare Julian Assange includono Jeremy Corbyn, l’ex
primo ministro spagnolo Luis Zapatero, diversi membri del Parlamento europeo, gli ex presidenti
del Brasile Lula da Silva e Dilma Roussef e i parlamentari australiani del gruppo parlamentare
interpartitico per liberare Assange.

Kenneth MacAskill, membro del parlamento britannico, ex segretario della giustizia scozzese e
avvocato, ha commentato: “Questo è un processo illegale di crocifissione politica e consiste nel
cercare di seppellire la verità e coloro che la rivelano.”

L’appello senza precedenti al governo del Regno Unito da parte della comunità politica
internazionale segue le preoccupazioni sollevate da Amnesty International, dal Consiglio d’Europa,
dall’American Civil Liberties Union, da Reporter Senza Frontiere, da Human Rights Watch e da molte altre
organizzazioni per i diritti riguardo l’effetto agghiacciante che il processo ad Assange avrà sulla
libertà di stampa. La petizione di Amnesty International, lanciata al governo statunitense per ritirare
le accuse contro Assange, ha raccolto oltre 400.000 firme.

La giornata di oggi segna l’inizio della terza settimana delle udienze per l’estradizione, che hanno
sollevato ampie critiche per non aver rispettato il principio di giustizia aperta, impedendo ad
osservatori indipendenti, compresi Amnesty International, PEN Norvegia e altri, di monitorare il
processo.

L’amministrazione Trump chiede l’estradizione di Assange dal Regno Unito per perseguirlo ai sensi dell’Espionage Act per il suo lavoro di giornalista ed editore. Le pubblicazioni del 2010, sulle quali si basa il tentativo di perseguimento penale del governo statunitense, hanno portato alla luce una serie di informazioni di interesse pubblico, comprese le prove dei crimini di guerra statunitensi in Iraq e Afghanistan. La scorsa settimana, durante l’udienza, la corte ha appreso che Julian Assange e WikiLeaks hanno intrapreso un’attenta procedura di redazione per proteggere gli informatori, che nessun informatore è stato danneggiato dalle loro pubblicazioni e che Julian Assange e WikiLeaks non erano responsabili della pubblicazione di cablogrammi non censurati. Tuttavia, l’accusa ha affermato il diritto degli Stati Uniti di perseguire tutti i giornalisti e i media che pubblicano informazioni riservate.

Citazioni:
Luiz Inácio Lula da Silva, Presidente del Brasile (2003-2010), Cittadino onorario della Città di
Parigi (2020), Candidato al Premio Nobel (2018): “Se i democratici del pianeta Terra, compresi tutti
i giornalisti, gli avvocati, i sindacalisti e i politici, non hanno il coraggio di esprimersi in difesa di
Assange perché non venga estradato, significa che molti democratici sono dei bugiardi. Assange
dovrebbe essere percepito come un eroe della democrazia e non merita di essere punito. Spero che il
popolo del Regno Unito, della Francia e degli Stati Uniti non permettano questa atrocità.”

Andrew Wilkie MP, membro indipendente di Clark e copresidente del gruppo parlamentare Bring
Julian Assange Home: “Julian Assange viene perseguitato politicamente per aver pubblicato
informazioni di interesse pubblico, comprese prove concrete dei crimini di guerra statunitensi.
L’attuale tentativo degli autori di questi crimini di guerra, gli Stati Uniti, di estradare il signor
Assange è estremamente ingiusto e indubbiamente illegale per la legge britannica. Se questa
richiesta sarà accettata, non solo il signor Assange rischierebbe 175 anni di carcere, ma si creerebbe
un precedente per tutti gli australiani, in particolare per i giornalisti, che rischierebbero di essere
estradati in qualsiasi paese al quale rechino oltraggio.”

Mikuláš Peksa, membro del Parlamento Europeo, membro della Commissione per l’industria, la
ricerca e l’energia: “La libertà di parola resta un valore fondamentale all’inizio del XXI secolo.
Sebbene talvolta riveli verità sconvenienti, dobbiamo fare del nostro meglio per tutelarla.”

Lettera aperta: http://www.lawyersforassange.org/en/open-letter.html
Sostegno politico: http://www.lawyersforassange.org/en/endorsements.html
Firmatari legali: https://www.lawyersforassange.org/en/signatories-all.html
Contatto: lawyers4assange@protonmail.com

Traduzione dall’inglese di Simona Trapani. Revisione di Ivana Baldioli