Il presidente deposto dai militari dopo le denunce di brogli e la repressione delle proteste.

Ibrahim Boubacar Keita ha annunciato le dimissioni da presidente del Mali con un messaggio trasmesso nella notte dalla televisione nazionale Ortm, registrato dopo il suo arresto da parte di un gruppo di militari golpisti dell’esercito.

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Di fronte alla telecamera, l’ormai ex capo di Stato, al potere dal 2013, ha detto di “non avere realmente scelta” e di essersi dovuto “sottomettere”.

Keita, contestato dall’opposizione in piazza negli ultimi mesi, in particolare dopo la denuncia di brogli alle elezioni legislative di marzo e aprile, ha aggiunto: “Non voglio che sia versato sangue”. Keita ha infine annunciato lo scioglimento del suo governo e del parlamento.

Fonti della stampa maliana riferiscono che il messaggio e’ stato registrato nella base di Kati, epicentro del golpe, situata a circa 15 chilometri da Bamako. Keita era stato fermato nella sua residenza, nella capitale, insieme con il primo ministro Boubou Cisse’ e il figlio Karim, deputato.

Sempre attraverso Ortm, che sta continuando a trasmettere regolarmente, i militari hanno annunciato la creazione di un Comitato nazionale per la salvezza del popolo. La loro intenzione sarebbe avviare una transizione politica civile che conduca a elezioni “in un arco di tempo ragionevole”.

Dalla base di Kati era partito anche un precedente golpe, nel 2012, che aveva costretto alle dimissioni il presidente Amadou Toumani Toure’. Condanne dell’intervento dell’esercito sono giunte nella serata di ieri e nella notte dalle Nazioni Unite, dall’Unione Africana e dalla Francia, ex potenza coloniale in Mali.

 

 

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