Due missili, stamani, hanno colpito la base delle truppe straniere in Irak a Bassamyeh, a circa 60 chilometri a sud della capitale Bagdad. L’agenzia di stampa russa Sputnik riporta un bilancio di 5 feriti, senza però precisare la nazionalità dei soldati NATO colpiti.

Della base si conosce solo che vi è dislocata una parte del contingente militare spagnolo oltre che truppe americane, britanniche, canadesi ed australiane. La base colpita – secondo il francese Le Figaro che conferma quanto scritto da PressTV – sarebbe utilizzata per addestrare le truppe irakene e mantenervi i carri armati NATO.

Si tratta del terzo attacco, in meno d’una settimana, contro le basi occupanti in Irak. Da ottobre, da quando la resistenza irakena sembra aver intensificato la propria azione, gli attacchi alle basi NATO sono già 24.

I precedenti due attacchi avevano colpito la base aerea statunitense di Tajji à Salaheddine, ad 85 chilometri a nord di Bagdad. Qui, in risposta alla selvaggia rappresaglia americana di venerdì scorso (che aveva aveva effettuato una dozzina di raid nel nord del Paese), sabato sono stati lanciati altri 33 missili.

Nella rappresaglia di venerdì – riferisce l’iraniano PressTVgli USA avevano usato i caccia F-15 ed F-22. Ora, però, starebbe valutando l’impiego delle fortezze volanti B-52 per una seconda e più dura rappresaglia.

Il Governo iracheno scrive alle Nazioni Unite domandando la fine dei bombardamenti USA a casa propria

L’Irak si trova tra i due fuochi : da un lato l’alleanza forzata con gli USA per difendersi da eventuali recrudescenze dell’attività del Daesh, dall’altro la Resistenza contro la presenza straniera nel Paese che sta sempre più dilagando.

Le Figaro ricorda oggi come il Parlamento irakeno, diviso su questo tema, sia paralizzato e lo stesso governo si sia dimesso già lo scorso dicembre e non è stato rimpiazzato.

Ciò non ha impedito che al ministero degli Affari esteri iracheno di inviare due lettere di protesta alle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza per il bombardamento americano di venerdì scorso.

Secondo quanto rileva sempre il giornale iraniano PressTV, « gli USA starebbero spostando truppe dall’Arabia Saudita e dal Kuwait per dispiegarle presso la base d’Aïn al-Asad in Irak ».

Sputnik preciserebbe che la famigerata “Divisione elitrasportata 101”, le famose “Screaming Eagles” (Aquile urlanti), che ha già partecipato alla guerra in Vietnam, Afghanistan e nello stesso Irak, starebbe facendo rotta verso il Paese.

Sempre Sputnik riportava sabato scorso che « le forze armate degli USA hanno iniziato a trasportare i sistemi missilistici di contraerea Patriot in Iraq ».

Il promesso ridimensionamento delle proprie USA-NATO in Afghanistan è solo il viatico per una prossima violenta azione in Irak ?