di Juan Alberto Pérez/ANCAP

Oggi (ieri, 12 dicembre, ndt) è iniziato il giudizio contro la comunità mapuche Pu Lof di Resistencia Cushamen per “possesso di armi, usurpazione del territorio e abigeato”. La causa è stata intentata da Benetton ed è sostenuta dal governo di Chubut, nella persona del suo procuratore generale Jorge Luis Miquelarena. I pubblici ministeri Oscar Oro e Diaz Mayer avevano ritirato le accuse contro la comunità per mancanza di prove, ma il procuratore generale ha riproposto la denuncia. Miquelarena è stato uno dei procuratori generali della Patagonia che ha ricevuto istruzioni dirette da parte della ministra della sicurezza della nazione, Patricia Bullrich, per avanzare nelle cause contro la RAM (Resistencia Ancestral Mapuche).

Gli imputati sono Facundo Jones Huala – che sta scontando una condanna in Cile – Andrea Millañanco, Fernando Eloy Jones Huala, Matías Santana, Rodrigo Jaramillo, Sergio Ruiz e Nicolás Hernández Huala. Questo nuovo processo giudiziario è viziato, dal momento che vi è stata una denuncia sul fatto che sono stati trovati rapporti di intelligence utilizzati da un gruppo di procuratori di Chubut per perseguire Jones Huala. Le spie del Lonko sono sotto processo, così come i pubblici ministeri, benché sia stato fatto un tentativo per salvarli. Un’altra situazione scandalosa è quella denunciata da Gonzalo Cabrera, e pubblicata dal giornalista Sebastián Premici su portale Cadena del Sur, in cui viene costretto a fornire informazioni su Jones Huala. Ha detto di essere stato perseguitato e torturato dalla polizia di Chubut, incluso il tentativo di sparargli, e poi gli è stata consegnata una sorta di sceneggiatura di quello che avrebbe dovuto dichiarare. Secondo la madre del diciannovenne, è stato il procuratore federale Silvina Ávila ad essere stata incaricata di fornire la sceneggiatura. In questo primo giorno di processo sono state ascoltate le argomentazioni delle parti. Il fatto per cui la causa viene perseguita è la presa di possesso delle terre del ranch Leleque il 13 marzo 2015 da parte della comunità Mapuche. Ciò che è sotteso è il conflitto territoriale, a cui lo Stato argentino prende parte per conto degli interessi dell’imprenditore italiano Luciano Benetton e contro le comunità ancestrali. Va chiarito che Benetton è il più grande proprietario straniero di terre argentine attraverso la sua società Compañía de Tierras Sud Argentino S.A. In Argentina possiede novecentomila ettari, acquisiti nella decade degli anni ´90 e con un prezzo al metro quadro ridicolo. L’azienda in questione, Leleque, è stata una delle prime ad essere acquisita dall’azienda per l’allevamento di pecore ai fini dell’usufrutto della lana. Tuttavia, al momento dell’aggiudicazione delle terre, non si è tenuto conto della presenza delle 120 comunità che abitavano quelle terre e che da allora hanno subito pressioni di ogni tipo perché abbandonassero il loro territorio.

 

Traduzione dallo spagnolo di Matilde Mirabella

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