La Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) Australia plaude al Partito Laburista Australiano per essersi impegnato, il 18 Dicembre scorso,  a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari. Si ritiene probabile che il  partito vincerà le prossime elezioni nel 2019.

“Questo è un importante passo avanti che preannuncia un approccio australiano più costruttivo al disarmo nucleare. Il trattato è la nostra migliore speranza per compiere progressi significativi nell’eliminazione delle peggiori armi del mondo”, ha detto Gem Romuld, direttore di ICAN Australia.

“L’attuale governo si è opposto a questo trattato sulla base della sua erronea convinzione che le armi nucleari statunitensi ci mantengono al sicuro. Ma siamo fiduciosi che il prossimo governo si schiererà dalla parte giusta della storia aderendo al trattato”, ha detto.

“Per la maggior parte degli australiani, non c’è da stupirsi. Le armi nucleari non sono mai un mezzo di difesa accettabile. Questo è il prossimo passo verso il disarmo nucleare, del tutto compatibile con il Trattato di non proliferazione nucleare e con l’Alleanza con gli Stati Uniti. L’Australia ha assunto una ferma posizione umanitaria contro le mine terrestri e le armi chimiche. Ora dobbiamo fare lo stesso per le armi più indiscriminate e distruttive di tutte”, ha detto Romuld.

Karina Lester, sopravvissuto agli esperimenti nucleari di seconda generazione Yankunytjatjatjara-Anangu, ha detto: “Le mie terre d’origine sono state avvelenate dai test sulle armi nucleari e, decenni dopo, ne subiamo ancora le conseguenze. L’impegno del Partito Laburista è un importante passo avanti nel garantire che nessuno debba mai più soffrire sotto la nube nucleare”.

Tim Wright, coordinatore del trattato per ICAN, ha detto: “Questo impegno riflette la profonda preoccupazione di molti australiani per il crescente rischio di utilizzo di armi nucleari. Più che mai, la nostra sicurezza dipende da un ordine internazionale basato su regole efficaci e da forti istituzioni multilaterali.

“Il leader laburista Bill Shorten si è impegnato a perseguire una politica estera più indipendente. L’adesione al trattato di proibizione delle armi nucleari sarà un elemento essenziale di questa politica”, ha detto.

Da quando il trattato è stato adottato nel luglio 2017, il 78% dei parlamentari laburisti federali si è impegnato a lavorare per la firma e la ratifica dell’accordo storico da parte dell’Australia. La loro approvazione ha dato slancio all’impegno della risoluzione.

Anche il movimento sindacale si è schierato a favore del trattato. Tra questi: Australian Council of Trade Unions, Australian Manufacturing Workers’ Union, Australian Nursing and Midwifery Federation, Maritime Union of Australia, Australian Services Union, Community and Public Sector Union e Health Services Union.

Altri importanti sostenitori includono la Croce Rossa Australiana, l’Associazione dei Medici Australiani, il Consiglio Nazionale delle Chiese, il Royal Australasian College of Physicians e le principali organizzazioni ambientaliste e umanitarie. Un sondaggio Ipsos di novembre ha rilevato che l’83% degli elettori laburisti vuole che il prossimo governo laburista firmi il trattato.

La maggior parte dei vicini dell’Australia, tra cui Indonesia, Nuova Zelanda, Malesia, Filippine, Thailandia e Vietnam, hanno già firmato il trattato. Le nazioni del Pacifico – alcune delle quali hanno subito gli effetti dei test nucleari – sono state tra le più rapide a ratificare il trattato.

Testo della risoluzione del Partito Laburista:

Il Partito Laburista al governo firmerà e ratificherà il Trattato [sulla proibizione delle armi nucleari], avendo tenuto conto della necessità di farlo per:

– Garantire un’efficace architettura di verifica e di applicazione;
– Garantire l’interazione a lungo termine del trattato di messa al bando con il trattato di non proliferazione nucleare;
– Lavorare per ottenere il sostegno universale al trattato di messa al bando.

Traduzione dall’inglese di Equipe Traduttori Pressenza