Di fronte al disastro che sta devastando il territorio e producendo in tutta Italia decine di vittime dirette e molte di più indirette nei prossimi mesi per le conseguenze si torna a dibattere sull’annosa questione dell’assetto idrogeologico e della manutenzione del territorio.

Per il Ministro dell’Interno Salvini (Lega) quello che sta accadendo non è frutto della scarsa attenzione all’ambiente, di condoni e abusi, ma “di troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo da salotto che non ti fanno toccare l’albero nell’alveo”. E aggiunge: “Ecco che l’alberello ti presenta il conto”.

Gli risponde Bonelli dei Verdi: “Il ministro Salvini omette di parlare della drammaticità rappresentata dai cambiamenti climatici e dalla folle cementificazione che ha portato a costruire ovunque dalle sponde dei fiumi, nelle aree di esondazione, di dissesto idrogeologico rendendo impermeabile il nostro territorio. Salvini e la sua Lega  sono responsabili della cementificazione del nord che hanno portato la Lombardia e il Veneto, a conduzione Lega, ad essere le regioni con il più alto consumo di suolo d’Italia secondo i dati Ispra. Il Veneto in un anno (2016) ha consumato 1134 ettari di territorio a favore del cemento e la Lombardia 700 ettari ”.

Fa eco Beatrice Brignone di Possibile: “Il leader della Lega gioca a fare ancora lo smemorato. Gli inviamo un promemoria: il suo partito ha governato per molti anni, sia a livello nazionale che locale. E se i risultati sono queste tragedie deve solo riconoscere le sue responsabilità politiche per la totale disattenzione verso il dissesto idrogeologico. Smettendola di dare colpe all’Europa e a chi ha combattuto a sostegno di politiche ambientaliste”.

Il mondo scientifico  da varie parti punta il dito sul fatto che, cessata la manutenzione diffusa del territorio che la coltura contadina faceva regolarmente (venuta meno con la industrializzazione e l’inurbazione dei contadini, diventati operai), non c’è mai stato in italia un piano organico, investimenti e studi sull’assetto del territorio.

il presidente dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni) e sindaco di Bari, Antonio Decaro chiede “il governo deve provvedere immediatamente alla dichiarazione di stato di emergenza per tutti i territori coinvolti. Occorre inoltre mettere in campo iniziative concrete per dare sostegno agli amministratori che, terminata l’emergenza più severa, dovranno fare i conti anche con i rischi che i danni colpiscano l’economia turistica, particolarmente vivace nelle province colpite”; gli risponde il Premier Conte: “Mi accingo a convocare il Consiglio dei Ministri, la prossima settimana, per deliberare lo stato di emergenza in più regioni… Per il dissesto idrogeologico abbiamo messo a disposizione del ministro per l’Ambiente un miliardo per interventi di sicurezza del territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane”. Continua Di Maio in un post su Facebook ” “Il problema della prevenzione del dissesto idrogeologico è quanto mai presente sui tavoli del governo. È una priorità. Siamo al lavoro anche su questo”.

E’ buono ricordare che da tempo il Movimento 5 Stelle ha fatto proposte ed iniziative per la difesa del territorio e per il risanamento del medesimo: potrebbe essere la volta buona che, essendo al governo, approfitti per realizzare almeno una parte di queste proposte.