Mentre dolore e indignazione per la tragedia EVITABILE di Genova occupano giustamente le prime pagine, arrivano notizie da Gaza che i nostri media mainstram non darebbero comunque anche senza la tragedia di Genova.

IL TERRORISMO EBRAICO E’ DI NUOVO IN AZIONE e altre tragedie si vanno preparando lungo la Striscia di Gaza. Tragedie anche queste EVITABILI se il Diritto internazionale potesse imporsi sull’arroganza criminale dello Stato Ebraico. Ma così non è.

Israele sta di nuovo cercando la scusa per attaccare Gaza e provoca una risposta da parte della resistenza gazawa  con raid aerei e sparatorie gratuite .

Provoca nel silenzio dei media i quali, come risaputo, accenderanno i loro microfoni solo nel momento dell’eventuale risposta di Hamas o della Jihad.


Oggi i soldati dell’IOF hanno sparato senza alcuna ragione all’interno della rete di separazione ferendo un bambino a Malaqa ed un giovane ad Abu Safia. Hanno sparato anche contro un gruppo di ragazzi ad al Bureji, per fortuna senza causare vittime. I loro aerei hanno ripreso a seminare terrore effettuando raid e causando esplosioni in vari punti della Striscia. Terrore di cui i media non daranno conto perché non ci sono rifugi in cui correre a ripararsi nella Striscia e quindi il terrore vissuto nelle mura domestiche, senza sirene né rifugi, non fa notizia. Quelli, i rifugi e le sirene, stanno oltre la linea dell’assedio, stanno in Israele, dove il terrore dei missili che probabilmente arriveranno in risposta alle ultime provocazioni, verrà registrato nei dettagli, con tanto di primi piani di bambini ebrei terrorizzati  dando, come da antica abitudine, la convinzione che Israele è sotto attacco e Gaza è l’attaccante. Dove hanno maggior diritto di cronaca i bambini israeliani morti di paura che i bambini palestinesi morti per davvero.


Al momento la resistenza gazawa tace. Intanto l’inviato Onu si dà da fare per avvicinare le parti, ma nel frattempo anche le elezioni in Israele si avvicinano e Netanyahu sa bene che per essere rieletto e far dimenticare le accuse di frode che hanno minato la sua immagine ha sempre una una buona carta da giocare: la carta di Gaza. Riaprirà Kerem Shalom per il passaggio merci che portano introiti nelle aziende israeliane e i media lo passeranno per generosità verso gli assediati. Frattanto rinforza l’assedio anche con il fantascientico criminale muro sottomarino e mostra i muscoli che piacciono tanto ai suoi elettori. Li mostra bombardando Gaza qua e là in attesa di risposte che riaccendano il sempre utile ricorso alle azioni inseribili nella categoria “sicurezza per Israele”. 


Non c’è pace in Medio Oriente e il Diritto internazionale è calpestato più del prato di un parco giochi, ma i grandi media tacciono e il loro silenzio, che sembra un silenzio a comando, finisce per essere un silenzio mortale.