L’uscita unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo nucleare del 2015 firmato dall’Iran e dal gruppo 5 + 1 non influirà sulle esportazioni di petrolio di Teheran se l’Unione europea (UE) riuscirà a salvare il patto, ha spiegato oggi il ministro iraniano del petrolio, Biyan Namdar Zangane.

“Non ho dubbi sul fatto che le esportazioni di petrolio dell’Iran non saranno ridotte se l’UE ci aiuterà e manterrà la parola”, ha dichiarato il ministro iraniano del petrolio, Biyan Namdar Zangane dopo l’incontro a Teheran, con il commissario europeo per l’Azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete.

Dopo che gli Stati Uniti hanno deciso l’8 maggio scorso di abbandonare l’accordo nucleare Iran-5 + 1 (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia e Cina, oltre alla Germania), il Dipartimento del Tesoro statunitense ha ripristinato le sanzioni contro l’Iran, tra le quali, alcune misure contro il settore petrolifero e le transazioni della Banca Centrale.

 Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha riferito, infatti, che i paesi che acquistano il greggio dall’Iran e vogliono un’esenzione dovrebbero “ridurre il volume degli acquisti di petrolio per un periodo di 180 giorni”, se non vogliono essere puniti.

Zangane afferma che le sanzioni statunitensi non possono influenzare da sole le esportazioni di petrolio iraniane, dal momento che “ogni nuova decisione dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) richiede l’unanimità”, ha precisato.