Dalle Alpi al Mediterraneo, l’attacco alla solidarietà si sta intensificando in tutta Italia. Comunque vadano i processi contro le ONG e gli operatori umanitari, nei quali la magistratura dovrà dimostrare il rispetto di quella autonomia e di quella indipendenza previste dalla carta Costituzionale, la solidarietà non può arretrare.

Di fronte ad una situazione che rischia di degenerare nei prossimi mesi, per il prevedibile aumento delle partenze dalla Libia, per il progressivo disfacimento del sistema di accoglienza in Italia, e per la devastante crisi politica ed economica che sta attanagliando il nostro paese, occorre reagire andando oltre la dimensione difensiva processuale nella quale si vorrebbe ridurre le organizzazioni non governative e tutte le persone ancora solidali.

In questo contesto, apprendiamo che da mercoledì 4 aprile Nicola Arboscelli, che molti conoscono come Irpo, ha iniziato uno sciopero della fame, che da venerdì 6 aprile sarà anche della sete, per chiedere il dissequestro della nave Open arms, bloccata dal Gip di Ragusa nel porto di Pozzallo dopo avere rifiutato di obbedire ai militari libici che, contro ogni legge, chiedevano “le donne e i bambini” appena salvati in acque internazionali.

Il gesto estremo di Irpo cerca di rompere il silenzio e l’indifferenza di troppi rispetto al naufragio dei diritti umani nel Mediterraneo, alla criminalizzazione di chi è colpevole solo di rispettarli salvando le vite, e alla legittimazione di torture e violenze come quelle perpetrate in Libia su migliaia di donne, bambini e uomini.

Noi, associazioni palermitane che basano da sempre il proprio lavoro e intervento sociale sul contrasto ad ogni razzismo e discriminazione e sulla difesa della dignità di ogni persona, rispondiamo convintamente all’appello di Irpo e riaffermiamo la nostra indignazione per quanto sta accadendo in spregio alle convenzioni internazionali ed europee sui diritti umani, al diritto del mare, ma anche alla stessa cosiddetta civiltà giuridica europea, affermata all’indomani della seconda guerra mondiale come un “mai più” agli orrori dei totalitarismi e degli stermini.

Ricordiamo che il Tribunale permanente dei popoli, nella sentenza del 20 dicembre 2017, emanata a Palermo dopo 3 giorni di testimonianze dettagliate, ha definito le attività svolte in territorio libico e in acque internazionali dalle forze di polizia e militari libiche, nonché dalle molteplici milizie tribali e dalla c.d. “guardia costiera libica”, a seguito del Memorandum del 2 febbraio 2017 Italia-Libia, un crimine contro l’umanità, nelle loro oggettive conseguenze di morte, deportazione, sparizione delle persone, imprigionamento arbitrario, tortura, stupro, riduzione in schiavitù, e in generale persecuzione contro il popolo dei migranti”. Ricordiamo che “la condotta dell’Italia e dei suoi rappresentanti, come prevista e attuata dal predetto Memorandum, integra concorso nelle azioni delle forze libiche ai danni dei migranti, in mare come sul territorio della Libia”.

Un giorno la storia chiederà il conto di tutto questo. E si racconterà di come, per distogliere l’attenzione dai reali problemi di un’Italia e di un’Europa in crisi, si sia scelto di usare i migranti come capri espiatori e condurre contro queste persone inermi, vittime di ineguaglianze e conflitti di cui i paesi che li respingono hanno profonde responsabilità, una guerra terribile. Si racconterà di questo momento come dell’inizio dell’abisso e della fine dei diritti umani, della criminalizzazione della solidarietà, della legittimazione dell’odio e della violenza come gli unici fondamenti su cui ricostruire identità escludenti e incattivite.

Ma non nel nostro nome, non nel nome di chi, oggi farà sentire la propria voce nei modi e nei luoghi in cui potrà.

Per questo domenica, dalle 13 in poi, saremo a Pozzallo insieme a Irpo e nei giorni seguenti ci impegniamo a garantire una presenza dove sarà utile esserci.

Forum Antirazzista di Palermo e le seguenti associazioni firmatarie:

Associazione ADDUMA Avvocati Dei Diritti Umani, Arci Palermo, Artemigrante Palermo, Caffè Internazionale, Casa della Cultura Araba “Al Quds”, Centro Astalli Palermo, Centro Diaconale La Noce- Istituto Valdese, Centro Salesiano S. Chiara, Ciai Palermo, CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud, Comitato Antirazzista Cobas Palermo, Cooperativa Libera…mente, Emmaus Palermo, Giocherenda, Gris Sicilia, H.R.Y.O./Human Rights Youth Organization, Idee in movimento, Istituto Mediterraneo di Studi Internazionali, Istituto Pedro Arrupe, Laici comboniani Palermo, Le Onde Onlus, MIR Movimento Pacifista Non violento Palermo, Missionari comboniani Palermo, Molti volti, Osservatorio contro le discriminazioni razziali Noureddine Adnane, Per Esempio Onlus, Send, Refugees-Welcome Palermo