Giovedì 1 marzo 2018, Pressenza Francophone ha organizzato la proiezione del documentario ‘Meeting Snowden‘ presso la sede de La Ruche Paris. Una serata eccezionale con la presenza della regista del film, Flore Vasseur.

Possiamo ancora credere nella democrazia?

Questo film ruota attorno a una conversazione tra Edward Snowden, Birgitta Jonsdottir e Larry Lessig, che ci interroga sullo stato attuale del nostro sistema democratico e ci dà alcune chiavi di lettura per credere che tutto sia ancora possibile. La vera democrazia non è mai un fatto acquisito, ma uno sforzo individuale permanente:

  • uscire dal nostro guscio e mettere in discussione lo status quo proposto da un sistema che cerca di addormentarci;
  • sviluppare il nostro pensiero critico, essere in grado di fare la differenza in un mondo dove l’ informazione e le fake news tendono a mescolarsi;
  • superare la paura e l’ individualismo, per muoversi verso più altruismo,  fraternità e solidarietà che si trasformano in un impegno attivo del cittadino.

Appassionanti scambi tra Flore Vasseur e il pubblico

Invece di una tradizionale intervista a due, Pressenza ha offerto ai partecipanti l’ opportunità di essere giornalista per 45 minuti. Un’idea che è piaciuta in modo particolare a Flore Vasseur: « Partecipare alle proiezioni è molto importante. E rispondere alle domande delle persone venute, un prolungamento del mio lavoro. Mi permette di uscire dalla mia bolla, di incontrare altri punti di vista. Vedo sempre più il mio lavoro come quello di un trovatore che va di villaggio in villaggio e racconta storie.
Mi è piaciuto fare questo film e condividerlo mi permette di riviverlo un po’. E’ molto commovente vedere le reazioni e verificare che tra Snowden e noi ci sono queste domande universali: da dove viene la paura? Come superarla? Come rimanere dignitosi? Cosa possiamo dire ai nostri figli? Come possiamo aiutarli? Volevo condividere. Sono stata toccata dal ringraziamento, dai sorrisi, dalla speranza suscitata. Non siamo soli. Questo mi aiuta enormemente. Grazie ancora per aver dedicato del tempo a queste idee e a  me ».

Una serata che ha permesso ad ogni partecipante di mettere in discussione i propri valori, le proprie convinzioni e i propri  impegni. 

Il giorno dopo l’ evento, Pressenza ha chiesto ad alcuni partecipanti di condividere i loro sentimenti sul film e sull’esperienza. Ecco alcune delle loro reazioni:

«Sono venuta a questo evento interessata ai temi della democrazia e dell’ impegno civico. Devo confessare che questo film è andato ben oltre tutte le mie aspettative, ed è stato in grado di immergermi nei valori e nelle aspettative che ho costruito per tutta la mia vita e che sto cercando di mettere in pratica. Io mi sono sempre considerata una persona altruista, disposta a dedicare la mia vita ad un mondo più giusto, ma bloccato dal sistema, non riesco ancora a raggiungere la fine delle mie convinzioni. Mi piace l’ idea di non criticare per criticare, o confrontarmi, ma piuttosto di cercare di capire il contesto per costruire su ciò che esiste» Emmanuelle C.

«Innanzi tutto, vorrei sottolineare il caloroso benvenuto della gente della Ruche. Poi l’atmosfera amichevole durante la proiezione e il dibattito. Inoltre, l’ aspetto umoristico prima della proiezione rafforza questa atmosfera di tranquillità e semplicità. Durante gli scambi, quello che ho apprezzato è stato il gentile, sincero e soprattutto testimoniale discorso della regista che ha condiviso la sua esperienza. Una bella serata. » Didier G.

«Grazie a Flore per il suo entusiasmo, la sincerità delle sue risposte, per le nuove domande che la spingono a muoversi e per le sue prossime produzioni. E naturalmente per il dono del film “Incontrare Snowden”. Sì, è utile dimostrare che abbiamo una scelta, che vale la pena chiederci incessantemente cosa ci sta a cuore, cosa vale la pena difendere. Come vogliamo vivere? Che cosa siamo disposti a rischiare,  per questo? Nel complesso, questa serata di Pressenza alla Ruche è stata una ricerca dell’azione valida in sé. Cercare anche con chi disobbedire, con chi far morire le paure e costruire…» Isabelle C.

« Da questa intervista, sembra che la prospettiva di perdere qualcosa di acquisito di qualsiasi tipo (bene, lavoro, capitale, ecc.) alimenti la paura e paralizzi. Ma, nel superarla, diventa un catalizzatore di azioni progressive. D’ altra parte, invece, la rivendicazione planetaria è essenzialmente centrata sul ritorno alla democrazia; questa rivendicazione è ciò che crea il legame tra le nazioni, è il lievito di un futuro e di una solidarietà indispensabile capace di effettuare cambiamenti paradigmatici, come dimostrano le molteplici manifestazioni di cittadini arrabbiati. » Ginette B.

Uno sforzo collettivo

Grazie infinite a tutti coloro che hanno reso possibile l’evento : Flore Vasseur, Bénédicte Deysson, Jessica Karam, Katharina V. Sohlen, Chloé Cohen-Adad, Brigitte Cano, Sophie Vanier, Margaux Cosnier, Pierre Delmont, Ricardo Arias, Isabelle Comte, Jean-Marc Dunet, Mauricio Alvarez.

Qualche foto :