La sala di Inkiostro in Via degli Alfani a Firenze si è riempita di gente in occasione dell’iniziativa contro le armi nucleari promossa dal Comitato Fermiamo la Guerra di Firenze.

Obiettivo dell’evento era quello di continuare la campagna di sensibilizzazione e di informazione sul tema del Trattato di Proibizione delle Armi Nuvcleari e quella di pressione affinché finalmente uno stato NATO come l’Italia firmi quel trattato, rompendo il muro di gomma di disinformazione che le potenze nucleari hanno eretto intorno a quest’evento storico, seguito poi dal conferimento del Premi Nobel per la Pace alla campagna ICAN.

Nel corso del pomeriggio Giovanna Pagani di WILPF ha illustrato le iniziative promosse, come la Carovana delle Donne per il Disarmo Nucleare, sottolineando la sensibilità quasi fisiologica delle donne alla lotta per il disarmo, analizzando le difficoltà e gli aspetti positivi di questa lotta, denunciando il tentativo di omologazione e di appiattimento svolto dai grandi Mass Media. Angelo Baracca, membro del Comitato e storico militante antinucleare,  ha fatto un’efficace sintesi della storia del disarmo nucleare, dalla guerra fredda a oggi, sottolineando come le armi atomiche siano passate da essere strumento di deterrenza fino a sembrar diventate obsolete, per tornare ad essere preoccupante minaccia per la vita del pianeta stesso ora che, con aggiornamenti tecnologici ma soprattutto cambi di strategie militari, si sta valutando la possibilità di usarle sul serio. Ambedue gli oratori hanno sottolineato la necessità di una urgente mobilitazione delle forze pacifiste e la necessità di trasmettere l’esperienza storica del pacifismo italiano alle giovani generazioni.

Il dibattito si è aperto con un appello a partecipare alla importante manifestazione presso la base militare di Ghedi il 20 gennaio. L’idea è di fare un pulman da Firenze; per le prenotazioni rivolgersi a Moreno Biagioni alla mail mor.biagioni@gmail.com

La discussione è continuata sottolineando la necessità di partire dalla base e le interessanti esperienze in proposito; sarà anche necessario fare pressione durante la campagna elettorale affinché la politica si occupi di questo tema assolutamente dimenticato o marginalizzato.

La registrazione dell’iniziativa realizzata da Giancarlo Venturi