In una conferenza stampa tenuta oggi dal Partito Umanista, i deputati neo-eletti Pamela Jiles, Raúl Florcita Alarcón e Tomás Hirsch, oltre al Presidente della comunità Octavio González, hanno analizzato le responsabilità della sconfitta elettorale della scorsa domenica da parte del candidato della Nuova Maggioranza.
Secondo Pamela Jiles, “l’unica persona responsabile della consegna del governo a Piñera è la presidente Michelle Bachelet”.
“Ha iniziato il suo mandato con la possibilità di un governo storico, ma ha finito per diventare una frode”, ha detto. “Il suo ministro Eyzaguirre ha commercializzato l’istruzione, il sottosegretario Aleuy ha militarizzato Wallmapu, pur con ogni possibilità di porre fine agli AFP o di convocare un’Assemblea Costituente, di riformare profondamente il sistema educativo. Il governo non lo ha fatto. Bachelet aveva promesso di chiudere Punta Peuco, neppure questo ha fatto”, ha aggiunto. Non dobbiamo sbagliarci, qui la principale responsabilità politica di quanto è accaduto è della Presidente Bachelet, che ha pure mantenuto situazioni di corruzione all’interno del governo, persino nella sua famiglia. Per tutto questo, chiediamo che siano loro a fare autocritica su di sè.
Raúl Florcita Alarcón ha aggiunto che “Piñera ha vinto con uno scarso 26% delle preferenze delle liste elettorali. È una farsa quello che i media diffondono, non ha ottenuto più del 55%. La stragrande maggioranza dei cileni si è sottratta a questa competizione e poco più di un quarto degli aventi diritto al voto l’ha eletto per quattro anni, senza tenere conto della tragedia che ciò significa per il popolo Mapuche, per gli insegnanti, per quelli che hanno debiti di studio”, ha affermato.
Tomás Hirsch invece ha sostenuto che “il Presidente e la sua coalizione hanno steso il tappeto e consegnato per la seconda volta il governo a Sebastián Piñera, una pericolosa destra che arresterà le poche riforme raggiunte grazie alla mobilitazione sociale, e non per volontà del governo e dei suoi parlamentari”.
“Questo è il risultato di quattro anni di governo, di una decomposizione che si può far risalire ancora più indietro. Tuttavia, qualcosa di nuovo è emerso nel nostro paese: un Frente Amplio, un gruppo del Partito Umanista, un solido programma di governo che raccoglie le richieste dei cittadini che si sono sollevate in tutto il paese,” ha detto.
“Che fare?, come disse Lenin,” Hirsch si è domandato. “Collaboreremo con le organizzazioni sociali per porre fine agli AFP, con gli indebitati per porre fine al CAE, cercheremo di annullare la Legge sulla pesca, recuperare l’acqua, introdurre una tassa sui super ricchi. Abbiamo molto chiaro ciò che faremo perché l’abbiamo inserito nel programma del Frente Amplio, basato su richieste sociali. Lavoreremo dal Parlamento e per la strada, con le persone e con la mobilitazione sociale per porre fine a tutti gli abusi che abbiamo conosciuto negli ultimi anni”.
Oggi in Cile sono rimasti in piedi due grandi progetti: quello della destra e quello del Frente Amplio. Perché per quanto riguarda la Nuova Maggioranza, siamo sinceri, nemmeno con i voti del Frente Amplio sono riusciti a superare la destra. Non erano in campagna, non vedevamo la loro propaganda nelle strade, non si sono avvicinati alla gente, non l’hanno ascoltata. Erano “fuori tema”, che vogliono quindi? Spetta a loro fare un po’ di autocritica e capire com’è che sono scomparsi”, ha concluso Hirsch.
Traduzione dallo spagnolo di Matilde Mirabella