Un appello delle rifugiate e dei rifugiati in sciopero della fame e dei collettivi solidali in stato di mobilitazione permanente in piazza Syntagma ad Atene.

Dopo oltre quattro mesi di proteste presso l’ufficio greco per l’asilo e l’ambasciata tedesca, dopo un anno e mezzo di vita nei campi per migranti nelle isole greche e nella Grecia continentale in condizioni precarie, dopo aver dovuto lasciare la Siria, l’Iraq e l’Afghanistan a causa della guerra, oggi le nostre famiglie, ancora divise, chiedono di poter vivere insieme in pace

Ci sono oggi circa 4.500 persone in attesa di trasferirsi in Germania e raggiungere così le proprie famiglie. Noi stiamo aspettando da più di 18 mesi. Siamo genitori, padri e madri, separati dai propri figli e dai propri consorti, genitori, parenti. Tra di noi vi sono anche molti minori. Alcuni minori si trovano in Germania da soli, separati dai genitori durante la fuga dalla guerra.

Scappiamo dalla guerra e ci troviamo intrappolati in Grecia con altre migliaia di rifugiati e rifugiate. Tra di noi ci sono persone malate, anziane, disabili, vittime di tortura e di altre forme di sfruttamento e violenza.

La maggior parte di noi ha completato le procedure per il ricongiungimento da più di 6 mesi, superando il tempo massimo di attesa previsto dalla legge, infrazione resa possibile da un accordo informale tra i governi greco e tedesco in deroga delle disposizioni legislative vigenti.

In media, 9 mesi sono passati da quando abbiamo ricevuto il permesso per il ricongiungimento. Non sappiamo quando potremo partire per raggiungere le nostre famiglie. Le spese di viaggio dovranno essere sostenute da noi, un’altra condizione che non solo ostacola ulteriormente la riunificazione, ma è anche illegale.

Il 1° novembre 2017 14 persone, 7 donne e 7 uomini, hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame per protestare contro questa situazione. Intendiamo denunciare la crudele politica europea in materia di migrazione, imposta a noi e alle nostre famiglie. Un sistema repressivo che ha lo scopo di portarci alla disperazione e al silenzio, demoralizzandoci. Ma noi non rinunciamo ai nostri diritti e non ci lasceremo zittire. La nostra schiena è dritta e abbatteremo il muro che ci separa dalle nostre figlie e figli, genitori e parenti.

Chiediamo:

  • che i governi greco e tedesco rispettino il limite legale di sei mesi previsto dalla legge per le riunificazioni.
  • che le autorità greche e tedesche mettano a disposizione immediata voli charter per tutte le persone rifugiate che sono già in attesa da più di sei mesi.
  • che il costo dei nostri biglietti sia pagato dallo Stato, come previsto dalla legge. Il costo del biglietto è infatti un ostacolo alla riunificazione familiare.

Salutiamo i nostri amici, sorelle e fratelli, in sciopero della fame a Lesbo da sei giorni per il diritto a muoversi, contro le deportazioni forzate e l’accordo UE-Turchia, contro la loro incarcerazione di fatto nelle isole dell’Egeo e le inumane condizioni degli hotspot europei, che mettono in pericolo la vita delle persone rifugiate.

Non più limitazioni al trasferimento in altri paesi europei!

Affermiamo il nostro diritto all’unità delle famiglie e a una vita degna e in pace ora!

Non più discriminazioni, diritti uguali per tutte e tutti!

Non più condizioni di vita inumane! Non più vite in pericolo in Grecia!

Diritto a restare e libertà di movimento per tutte e tutti!

Già dall’inizio dello sciopero della fame, si è costituita un’assemblea permanente in solidarietà nell’accampamento di protesta in piazza Syntagma, ad Atene. L’obiettivo è di appoggiare i bisogni logistici delle persone in sciopero della fame e la mobilitazione politica in Grecia e a livello internazionale.

Una serie di azioni sono già calendarizzate:

Mercoledì 8 novembre è convocata una manifestazione in contemporanea ad Atene e a Berlino. Ad Atene, persone rifugiate e migranti dai campi si riuniranno con l’accampamento di Syntagma e marceranno insieme alle e agli attivisti internazionali e greci fino all’ambasciata tedesca.

Lanciamo un appello affinché si organizzino azioni in tutta Europa davanti alle Ambasciate e/o ai Consolati tedeschi, in cui oltre a solidarizzare con gli scioperi della fame in Grecia si denuncino anche gli accordi bilaterali e le politiche europee e nazionali in materia di migrazione.

Invitiamo anche i gruppi solidali ad appoggiare e far circolare questo appello.

Potete mandare messaggi di appoggio e solidarietà a questo indirizzo: nsmlomani@gmail.com

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/hungerstrike4familyreunification/

Seguire hashtag #Reunitefamiliesnow