La sindaca di Barcellona Ada Colau ha criticato stamattina su Twitter la possibilità che Carles Puigdemont e i membri, tutti destituiti, del suo governo vadano in prigione in seguito al mandato d’arresto europeo spiccato nei loro confronti con l’accusa di ribellione, sedizione e malversazione di fondi pubblici. La giudice Carmen Lamela ha ordinato la detenzione provvisoria senza cauzione del vicepresidente Oriol Junqueras e di sette ministri, mentre Puigdemont e altri esponenti del governo catalano sono a Bruxelles da lunedì. “Giornata nera per la Catalogna. Il governo eletto democraticamente è in carcere. Fronte comune per ottenere la libertà dei prigionieri politici” ha scritto la sindaca.

Ada Colau ha poi ribadito l’importanza delle elezioni del 21 dicembre come l’occasione per il suo partito  Catalunya en Comú di confrontarsi con i partiti indipendentisti e sottolineato che per superare l’attuale conflitto c’è bisogno di politica, non di vendetta.

Anche il segretario generale di Podemos, Pablo Iglesias ha criticato le durissime misure adottate contro gli esponenti del governo catalano. “Provo vergogna all’idea che nel mio paese gli oppositori vengano incarcerati” ha scritto su Twitter. “Non vogliamo l’indipendenza della Catalogna, ma oggi diciamo: libertà per i prigionieri politici.”

Una richiesta condivisa dalle migliaia di persone che oggi hanno manifestato in tutte le città catalane, in particolare a Barcellona, Girona, Badalona, Tarragona e Lleida.